Vetro e terra, facendosi alzare al mattino
suona questo mese di settembre
non credo durerà
come giallo luccicante sulla sabbia
pare chiedere conto all'anno.
Di rigurgito, tuona potenza in lontananza
come verme sopravvissuto
come tagliare da adesso in poi
viola di luce il destino
prima è passato, passato da mettere via.
Va dove non mettere da parte una vita
un incrocio messo al collo, così
a tal punto da essere segno
dove andare, un mese per perdersi
settembre.
Segnali di ferro sul tavolo
occhi forti non si spengono
corrugati di carta per raccogliere
nell'intimità i nostri tesori.
Prima di bruciarli e levigare così
limando la crosta dalla pelle
le idee maligne ed i "progetti".
Neanche fosse vera vita....
chi ha esperienze da vendere apra un laboratorio
per distillare saggezza e distribuirla ai poveri di
spirito, chi pensa di non averne affitti uno specchio
e ci si piazzi davanti aspettando ispirazione