Non c'è che mentire,
tra le mani e il sapone
cotone bianco, latte di calce
tristi di non vivere per sempre
piogge di settembre.
Lavare per due volte
piedi imbalsamati
perché ?
Perché non vincere
come foro sulla pelle
piombo che trapassa bruciando
per un altra vita.
Digiuno di rito, in piedi
occhi per ballare, gambe lisce
sale per ginocchia, nell'imbarazzo
code di donne e gambi
scope e fruste dopo le piogge
carni crude sulle rive poggiate
manichini che servono
s'inchinano a tutti.
Qualsiasi futuro vivere, senza presente
grassi per perdere, estati senza caldo.
Scegliere di non essere, di non esistere
è stato così lungo attraversare
tra il marciapiede e la strada
finalmente cogliere qualcosa...