Pier domani sera birretta
se la dinastia delle zanzare stanche
non ci attende alle casette .
Sulla passeggiata la musica fa eco
alla nudità del mare ,
un gregge di uomini trasporta un Cristo
su una croce di ghiaccio.
Mario
ora i figli sanno di poter superare i padri .
Un futuro qualsiasi ci basta
una bilancia
un metallo vecchio da riverniciare ,
uno specchio per un paese con gli occhi stanchi .
Giammi che mondo hai trovato al di la del mare,
quale democrazia annega nell’arrivismo
mentre i liberi strappano i ferri dal muro.
Una luce che non vola , la guardo mentre
spoglia le sigarette dai filtri .
Aspettandomi , ho fumato tutti i pensieri
nel bar ridiamo , di come siamo ingrassati
ridiamo uccidendo gli alibi che ci dipingevano santi.
Sono un uomo che cade spesso
nel legno che arde , nel frumento
sulle mani spaccate , nella pioggia di fango
nel cuore delle mele , nei marmi di Lenin .
Solo rabbia di uomini disarmati
nel globale un assassinio sociale
parole come proiettili su un muro
di menzogne mai dimenticate .
Rosso nel bianco delle camicie dopo la vendemmia.
Estate
Nel canto di ogni parola scritta ,
nell’amare troppo amare
due volte lo stesso cuore.
Utopie di uomini
di arbusti ingialliti dalle urine ,
olivastri dai capelli grigi
nelle foglie sane senza confine o partito .
Nelle menti dei pazzi altri palazzi
il vino sul tavolo dei sogni raggiunti
gli occhi profondi della venditrice d’argento
parlano sottovoce.
Marea
annega il mio cuore nell’acqua;
è la tua immagine
che tiene sospeso il destino
non accetto il futuro che cerco.
Un caffè sul balcone da Peppe
osserviamo il mare e il cemento
le gioie nello zucchero a sciogliersi
cumuli di sigarette fumate
è moderna la musica che ascolti,
è moderno un cuore nudo da pregiudizi ?
Agosto
le narici dell’ asino
nella collina arida
una fonte d’acqua
nell’ombra contesa .
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