mercoledì 9 febbraio 2011



Presagio di un passato presente


Tu ti sei resa conto
ti ha toccato personalmente
vedendo solo oltre i piccoli occhi
fossero almeno corde di lino e sale
i cespugli in cui tra le spine graffiare le mani
bave di ricordi attaccati come miele alla bocca.
Vedremo dentro enormi cuori le parole che fonderanno
negli angoli i morti delle nostre memorie
il cielo e le nostre case chiuse.
Negli angoli ultimi i miei
dove credere non è un  riflesso, dove credere non è niente
calpestando le sabbie il fiume ha raggiunto il mare
l'uomo si riduce a radice
abbiamo raggiunto gli scopi, c'è onore nel perdere.
Si sviluppa umile e umida e serva del lavoro naturale
ancora meno nell'autodistruzione
le punte lottano tra le rocce, ascoltando le vie
le vie in cui nei momenti di estrema debolezza
si giocava con carte senza numeri
lasciandosi andare a momenti di euforia e aggressività.
Si vivevano anni senza polpa
il terrore non è solo politica, il terrore è potere
le vacche sono nere.
Si aspettano risposte da uomini semplici
uomini nudi di vergogna che hanno ucciso altri uomini
si attendono risposte.
Se volesse dire uccidere, se volesse dire eliminare
un tratto antropologico, un azione di vita
seguirsi nelle pericolosità dell'esistere
provare nell'azzardo, mentre si afferma il proprio io
e poi aspettarne le conseguenze.
Tutto è perso, tutto è vinto
non avendo neanche il desiderio dell'azione.









Nessun commento:

Posta un commento