il salto
Si muovono le foglie dentro barattoli di latta
un circolo di ruggine le accoglie
tenendole in custodia per le future generazioni.
Mani sudano stringendo
il grugno scuro dell'imposizione
c'è pericolo che fugga
il rischio che non ci lasci più.
Ma scappando semina uomini storti
piegati, deformati, nell'inganno della mente
tenendo fermo il timone in balia della folla.
Occhi vitrei come biglie d'infanzia
sguardi spontanei
coperte d'erba sulla terra nuda
sacchi di iuta con cui nascondersi
trapassando il muro umano, annientandolo
in solitudine.
Si sforzano gli argini e le tenere acque
si forzano le madri, i figli non piangono più
devono al cielo la fortuna
succhiano latte insaporito con veleno
oltre il frastuono del giorno
sirene di riscatto squarciano la serenità della pioggia.
Fogli di carta portati in giro da un vento bambino
fogli sui visi a nascondere le lacrime di rabbia
riso sparso nei giorni del sole, all'apparenza felici
sul granito di gradini logori e stanchi
aspettando che qualcosa cambi.