
venerdì 29 giugno 2012
Chiede
Sfrecciare come rondone
tra le pulci
per ogni tacco di vita
un cucchiaino di minestra.
Per ogni grano uno sfogo
tagliarsi tuffandosi nei rovi
per rialzarsi
poi rialzarsi
tra la pelle non più varechina.
Sale lavato
per un poco di timidezza
e rosso marcio da passare
sotto agli occhi
per chiudersi scudo nel dolore.
È un sacrificio premiarsi di vivere
quando tutto è offerto
nitido e lucido
è un sacrificio svegliarsi.
La collina davanti trasmette
sventrata per concedere schiaffi
cerchio di alveari e calce
ancora un altro giorno
ancora sabbia.
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