
martedì 26 giugno 2012
Passati nell'inverno
Le vedi lontane
le mie nuvole
si osservano a lungo
e a lungo chiacchierano
come buone vicine .
Si incupiscono ,
anneriscono ,
battibeccano
e poi litigano
come vere cugine .
Nelle rughe
le strade del mio viso,
tra i palazzi
una lunga barba ,
una strada rimossa .
Catastrofe di lamiere
tra polvere di ferro ,
rozza anima curva
dal talento sprecato .
Invalidata dalla rabbia
presa a pugni dal vino rosso
colma di ricordi
figlia di un vento freddo.
Lo scalpello non si sente piu`
solo un lamento
scempio di macchine
che odiano gli uomini
di donne
che non si specchiano piu`
Severamente ci amiamo
prima di annullarci
di avvolgerci il volto tra le mani .
Nel mio inferno
si vive abbastanza comodi
tra le foglie impietrite
annerrito dorme il mio inverno .
Si compiace ,
si spoglia della sua durezza
la mia vita breve .
Inverno si svuotano le botti
esplodono le notti
le vesciche dei bevitori
si liberano sui vicoli
e i santi si bruciano .
Felici anche se deboli
non piangiamo piu`
sepolti dai brividi
dalle urla della madre
che partorisce l`estate.
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