mercoledì 26 ottobre 2011

Margherite al mare





Un culo freddo o un anima

pescatore che ha perso il mestiere

per non accettare insegnamenti .



L’America è sulla carne che mangio ,

su quello che compro per sentirmi bene ,

sul caldo della pelle sudata

che sbiadisce nella luce

della ragione che ho perso .



Pecora o uomo trasgressivo

che non ama indossare nessun capotto

nessun armistizio velato sulle pentole

un calco di cenere che solo il cielo venera .



Non è paragonabile l’odio che indosso

alle rocce che trasportano i camion

ai funerali che lasciano senza lacrime

alla riscossa dell’acqua ad ottobre

ai dipinti delle piogge sulle spiagge d’inverno.



Dobbiamo sorridere nel mentire,

per vedere l’arrivo ,per amare di nuovo .

Sgambettare il mondo durante il percorso ,

per fingere di dimenticare ,

per ridere colmi di lacrime.



Marco siamo svegli da quanti lunedì

a recitare senza avere il privilegio di essere attori ,

nella lotta correre senza avere polmoni

sorpresi di poter vincere .



Per consapevolezza ultimo

vomito senza avere medaglie

nessun applauso mi deconcentra

nessuna gloria mi inebria all’arrivo

solo odio poetico ,amare risate

tolte al tempo libero,

alla prosa alle sue vene

manco fosse mio

il mio corpo.



Cuore di ancora

ferro che si incaglia nelle parole

nella pietra nera dell’Acqua dolce

ennesimo tuffo di bambino

che apre gli occhi sottacqua .


Sole e vento nelle ombre

di pomeriggio sogno

 il mio ritorno .

Nessun commento:

Posta un commento