venerdì 7 ottobre 2011








La guerra per l'acqua


Si scivola nell'oblio nel paese che non c'è
non c'è speranza e non c'è pazienza.


Come non vedere fame e carestie
il circo nel suo massimo splendore
la paura che ci forza nelle cantine 
con riserve di cibo
lucidano gli scudi e i megafoni colmi di saliva.


Chi lotta nella sabbia, chi muore da solo
abbandonato nel suo letto
i cani sbavano stringendosi intorno all'osso.


Nessuno fa più luce
non si può neanche scegliere cosa leggere
si vive isolati nell'ombra
uomini gentili invitano a non vendere certi giornali
falsamente ci si illude con amicizie virtuali.


Cercasi giovani donne per seppellirsi di lavoro
cercasi volontari per immolarsi gratuitamente
cercasi nuovi poveri da sfruttare.


Non più, non come, perché svegliarsi ?


Occhio veleno, il progetto è vecchio
lo portano avanti a piccoli passi
nell'indifferenza generale.


Ti affamo, così pensi solo al pane
a come trovarlo, a come rubarlo
visto che siamo tutti ladri e complici
pian piano ti privo dei diritti
non te li rubo, semplicemente te li tolgo.
E tu zitto, stai zitto
per caso hai ancora pane da parte (?)
ti vien voglia di alzare la testa (?)
ho la risposta pronta per te....
Tu non capisci, povero disgraziato
ce lo chiedono i mercanti
i mercanti comandano, tu devi solo consumare
non si sa più cosa ma solo consumare.


Altro che essere e avere
qui, li e dovunque
è non essere e non avere.





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