mercoledì 8 febbraio 2012

Battiamo le mani .



I bambini accarezzano la luce


come corsari si tingono di rosso le labbra.

Ricchi patrioti che mescolano le carte

invisibili e sporchi

ora si specchiano spesso .


Amanti della storia ,del rock

pianisti jazz e narcisisti pop

dietrologi fragili che non vivono a Manaus .

Utopisti che gridano la vergogna

sopravvissuti che non si nascondano,

cuori che palpitano ,che rimembrano

nudi nella ballata dell’esilio .





Io sono un nome un codice fiscale

un numero nella fila della posta ,

una lacrima ,una cartella nel computer

una bomba che può esplodere

un fisarmonicista sotto un albero

un contadino giapponese che ha visto la guerra .


Le guerre non hanno braghe corte ,

solo un prezzo da intendere  .



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