mercoledì 1 aprile 2015




Foglie


Vorrei essere striato tra le macchie e i sassi di fiume

e via è andato il sole nero cercato dentro il vuoto

ora lì sul tavolo l’acqua in aiuto per me

punte, terra, alberi secchi

è così l’azione, tempi di cenere.


Si sono suicidati per disperazione e solidarietà

su una sedia, sul tavolo e siamo qui seduti, un aiuto per tutti .


Sono un onda del mare, l’infinito che ritorna

un altro giorno migrano, il vuoto è azione

quando creare due piedi ed un angolo

abbraccio che non va, con un soffio la polvere

forse non migrava, viaggiava per un amico

un tavolo e una sedia, uno spicchio, un frantume di legno.



Caldo, qua c’è caldo, in abbondanza del caldo

il tavolo ed un pezzo di pane, un cerchio in più, un ruscello

uno che per la posta è nato più grande, il caldo ha ragione

ed è anche bello stare seduti, rivoluzione.



Una suda di legno, illusioni al posto di pennelli e lame

più grandi di me, fuori piove ed il cuoco si preme le tempie


fuori non piovono fiori

mentre la vita dentro una padella si scalda.





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