Foglie
Vorrei essere striato tra le macchie e
i sassi di fiume
e via è andato il sole nero
cercato dentro il vuoto
ora lì sul tavolo l’acqua in
aiuto per me
punte, terra, alberi secchi
è così l’azione, tempi
di cenere.
Si sono suicidati per disperazione e
solidarietà
su una sedia, sul tavolo e siamo qui
seduti, un aiuto per tutti .
Sono un onda del mare, l’infinito che
ritorna
un altro giorno migrano, il vuoto è
azione
quando creare due piedi ed un angolo
abbraccio che non va, con un
soffio la polvere
forse non migrava, viaggiava per un
amico
un tavolo e una sedia, uno spicchio, un
frantume di legno.
Caldo, qua c’è caldo, in
abbondanza del caldo
il tavolo ed un pezzo di pane, un
cerchio in più, un ruscello
uno che per la posta è nato più
grande, il caldo ha ragione
ed è anche bello stare seduti,
rivoluzione.
Una suda di legno, illusioni al posto
di pennelli e lame
più grandi di me, fuori piove ed
il cuoco si preme le tempie
fuori non piovono fiori
mentre la vita dentro una padella si
scalda.
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