barva
Semi di memoria inconsistenti, semi di
zucca
da mangiare in solitudine e
tranquillità
non suoni di ciottoli
ed erba verde senza fondamento e
viscida su cui scivolare
ombre sull'acqua.
Burro chiarificato, per bene spalmato
il sole
cosparso come grasso sui sassi
la luce accecante e la pelle che si
tira
con forza, con ancora più forza
e passione
come quasi fosse possesso
e poi stendere, stendere e ristendere
a mano aperta
e pugno che preme e si fa male fino a
sanguinare
di slancio, tra un albero e l’altro
piccola radura nella valle, quasi un
sogno
urinare sulla polvere attorno per fare
confine.
E lì che ti saluto, ti vedo per
l’ultima volta
per me sei quasi un velo su una faccia
un lenzuolo, quello che ti dicevo
copriti, non farti vedere.
Correre per correre, ciò che è
nella memoria
terra marrone e forse più
rosso terra nei miei ricordi
per farsi raggiungere
terra per acchiapparsi, per giocare
rincorrersi e non farsi prendere
per gare di resistenza
sfiancando i tronchi in abbracci
per apnee tra i muti di acqua dolce
e tavoli montati, per cucine da campo
per niente
per dormire e per ridere.
Scegli uno scudo, non quello di cartone
e combatti
combatti per me e con me
un foglio di carta spessa da piegare e
ripiegare
un triangolo
una punta, due ali, un aereo
su cui volare via.
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