lunedì 6 gennaio 2014




   de pred'azione


Rubiamo l'istante al passato
nulla è più come prima
e niente e nessuno farà ritorno

giudizi che si rincorrono
inseguendo gli sguardi persi
in quei veli di maschere penose
che ci siamo scolpiti addosso

nell'intimo la sofferenza
insoddisfazione che si cerca di nascondere
dietro le grasse risate liberatorie
appena è mattino
dopo una interminabile nottata
persa a far finta di essere
essere insieme
un insieme nello stesso momento
un qualcosa di indefinito
al di là delle paure
del non detto.


Rubiamo la luce al giorno
luce e amore dai visi degli altri
aggredendoli solo per automatismi mentali
per reazione
per un vano ricordo di se stessi

parole gridate nel vuoto di una stanza
bocche che si muovono
svilendosi nell'affanno di esprimersi
immagini che svaniscono
concetti e illusioni che si spengono
prima di arrivare alle orecchie degli altri.


Gli altri, i presenti nella scena
vivono appena
annuendo con brevi cenni
dall'apnea
ognuno ladro di sé
liberi dal rumore del mondo.




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