lunedì 21 gennaio 2013






Non è un cappello che nasconde la testa pelata
l'ombra dei tuoi pensieri è più luminosa e forte
se guardi questo fardello fatto di catene e ceri
di follie di parole di sguardi giudici
quando ancora non c'erano matti da rinchiudere
e per primi cadevano i veli veri
il mondo aveva preso forma.

E' triste talvolta constatare la distanza
contare palmo a palmo le parole
è un mosaico che cambia perennemente
meglio abbracciarsi.

La gravità è una sensazione
non è data dal peso della terra
forse l'idea del peggioramento è greve
ma non tu.

Adesso un racconto:

Scruto quello che ho fatto quasi di nascosto,ho paura di cogliermi.
Potendo berrei acqua e orzata ma i miei amici me la vietano e poi in realtà fa abbastanza schifo; la berrei solo per avere parole bianche appoggiate alla bocca, purezza vicino alla nebbia senza goccia di sangue.

Stronzo il sangue, la cosa più inutile e che più ha fatto danni, peggio della polvere da sparo.

Scosto la tenda, fuori maschere e satiri e donne mezzo nude.

Prendo una decisione, mi alzo ed apro la porta,
sorrido ancora una volta,
m'inchino 
e li mando tutti affanculo.”




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