giovedì 2 agosto 2012




            Senso all'assedio


     E come sogno diurno, sognare
     vivendo di notte
     mentre il silenzio domina la realtà della solitudine
     aspettando la luce
     e gli uccelli che segnano l'alba.

     Tuona, il corpo stanco chiama
     mentre cede, pezzo a pezzo
     ogni convinzione di potenza.

     Tolgo il sospiro, fermo il tempo
     nel risucchio di una bava di anima
     animo la voce.

     Cercando elastici per allungare la vita
     tenderla a rischio.

     Mani di sughero mi cingono la testa
     come corona morbida
     nei giorni del vuoto, paura di cadere.


     Vivere o solo vivere
     a venti anni da una guerra fratricida
     nella cortezza della vita
     quando è impossibile dimenticare.

     Giorno dopo giorno
     cercando di creare dal nulla un esistenza altrove
     sopravvivere a se stessi.

     Non poter tornare
     ogni casa diventa la tua casa
     e la tua casa diventa la tua tomba.

     Dove poter essere stanchi
     drammaticamente stanchi di se stessi.

     Quando si ha restituito tutto
     cosa rimane oltre la propria ombra.

     Cosa rimane quando hai dato via tutto
     per ricominciare a vivere.





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