MATRIMONIO
Niente e tutto o altrove qui adesso ma
un po distante
il tanto d'aria che sfuma
i colori forti e le impressioni
abbaglianti squarci d'immagine nel tempo rivolo lacrimante
memoria sulla pelle in realtà più
vicina alla testa alla solitudine ridente vanitosa vanità.
Appena la ferita sarà guarita non sarò
più lo stesso e già sono.
Sorridi tu piccola mia e libra il
pianto più in alto
distruggi quello che è stato creato
per noi.
Forse nessuno ha visto niente perché
il silenzio è fatto di forma ineluttabile
come privarsi di giudizio e scegliere
una porta per volta a gusto puro.
Non è così.
I limiti hanno contorni opachi per
questo non esistono scuse .
Sorretti e sostenuti tenuti in piedi
quando non resta altro che essere meno disperati
e sentirsi male da non poter descrivere
con parole perché il nero è irraggiungibile
ma esiste.
Sorgono come tramontano e si fermano a
parlare quelli che non vedono i gingilli che abbiamo perso
nessuno è libero dai propri sogni ma
ad esitare si è capaci quando ad infilare la mano nel buio
siamo noi.
Tane rifugi ad immagine e somiglianza
stanze come specchi ruvidi
luoghi di memoria presente
il profumo di un abbraccio
non è l'odore di uno stronzo.
Credo che le credenze siano mobili su
cui appoggiare bicchieri
d'altronde se osservo più a fondo me
bramo te.
Nessun commento:
Posta un commento