
venerdì 30 dicembre 2011
Guardando Avanti
e come regalo un sole più bello
di quello che splende
oggi
nel vagone merci
che arriva da lontano
per incartare
la mano prima di ogni stretta
un bastone
un uomo sdraiato nel letto di un fiume
una coperta di foglie di diverse stagioni
che grida colori
tra il verde e il marrone
una scheggia nell'occhio
un nervo
la nuova giornata
un cannone spezzato che spara lontano
colpendo nel pieno
un petto assordante
e strazi di braccia si levano alte
salutano al cielo
da ogni lamento
non aver visto
non si era presenti
avendo abbassato dolcemente
lo sguardo
per osservare le crepe dell'asfalto
che sfumano piano
la bocca in silenzio
solo occhi distanti
che schianto
un'ora passata colombo nel tetto
piume macchiate di grezzo
e di bianco
cadere dall'alto come sogno
diurno
spalmando il corpo più veloce
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