Ante
Campi, altopiani curati
come spalmati di colore denso
così come ci liberiamo della pelle
dei cattivi pensieri
villaggi polverosi
all'apparenza disabitati
tra i muscoli attivi e le passioni
gole, mais, rotaie che si incrociano
sdraiati su granito che fa male.
Era un idea,
forse solo uno stupido pensiero
facce rugose fissano l'asfalto
seguite con affezione dal gregge
non c'è ragione, adesso me ne accorgo
alza lo sguardo e sorride,
nascondendo la fatica
non c'è partecipazione.
Gioia ed estasi, il sapore della lontananza
nel non valore
contando solo sul passare dei giorni
tanto meno reciprocità,
pensarsi, volendosi bene
strade che non portano a niente,
migranti di ritorno
allontanandosi, rifugiandosi
parole con significati più profondi
più distanti.