Che storia racconto
privo di storia ,
sul cancello , sulla porta
sono di larghe vedute
le abitudini.
Dove sono i padri le madri della terra
mentre i nuovi padroni
rimpiazzano quelli mai morti
calpestando con agile democrazia
le nostre semine.
Le utopie
ci aspettano con un buon raccolto .
Andare al mare
contenporaneo alla tristezza
versatile al calice
dormirò sulla sabbia .
Camminando sui sassi
freccie appuntite di ziu Martine
i sogni interminabili
diventano ruggine .
Mi siedo con le abitudini
con tutti i forse
con la stanchezza
che genera
il dormire eterno .
Il vento dalle navi arrugginite
affonda nel silenzio ,
gli orizzonti
non ci amano più .
Nessun commento:
Posta un commento