
venerdì 22 luglio 2011
'lgorie
Dopo aver bevuto schiuma, pena,
non dormire
le larve che segnano, rabbia, mari lunghi
serrande di lamiera, strisce e voci di porto.
Invertebrati ciechi e bianchi, si distinguono
nelle acque calde, bava e mani aperte
schiuse mi si rivolgono.
Muovo, quattro sedie non tengono, forte
meno uno rosso, scendo per deporre
il mio fiore esposto pagando
pagando per essere
il viso in polvere in gioco
ancor prima di confondere, per aver niente
per non essere meno di un cuore nero.
Ancor prima di confondere fango molle
sento richiami di singhiozzi, forse
fango per maschere, anni e credenti pesanti
che passeggiano, fango per immagini
luci di passaggio mi sussurrano
fango per agenti di potere
perché lacrime, perché, fango nelle orecchie
aver fame di sabbia, fango per mangiare
oltre solo la muffa della frutta vecchia
che posso acquistare, fango per vivere
fango per pisciare sangue
pelle per allergie diffuse e scomposte
solo dopo timpani, aggrappandosi agli odori.