mercoledì 27 luglio 2011

SOLE MI MANCHI

Che storia racconto
privo di storia ,
sul cancello , sulla porta
sono di larghe vedute
le abitudini.

Dove  sono i padri le madri della terra
mentre i nuovi padroni
rimpiazzano quelli mai morti
calpestando con agile democrazia
le nostre semine.


Le utopie 
ci aspettano con un buon raccolto .

Andare al mare
contenporaneo alla tristezza
versatile al calice
dormirò sulla sabbia .

Camminando sui sassi
freccie appuntite di ziu Martine
i sogni  interminabili
diventano ruggine .

Mi siedo con le abitudini
con tutti i forse
con la stanchezza
che genera
il dormire  eterno .


Il vento dalle navi arrugginite
affonda nel silenzio ,
gli orizzonti
non ci amano più .

Consiglio Musicale

venerdì 22 luglio 2011



     
  'lgorie


Dopo aver bevuto schiuma, pena, 
non dormire
le larve che segnano, rabbia, mari lunghi
serrande di lamiera, strisce e voci di porto.
Invertebrati ciechi e bianchi, si distinguono
nelle acque calde, bava e mani aperte
schiuse mi si rivolgono.
Muovo, quattro sedie non tengono, forte
meno uno rosso, scendo per deporre
il mio fiore esposto pagando
pagando per essere
il viso in polvere in gioco
ancor prima di confondere, per aver niente
per non essere meno di un cuore nero.
Ancor prima di confondere fango molle
sento richiami di singhiozzi, forse
fango per maschere, anni e credenti pesanti
che passeggiano, fango per immagini
luci di passaggio mi sussurrano
fango per agenti di potere
perché lacrime, perché, fango nelle orecchie
aver fame di sabbia, fango per mangiare
oltre solo la muffa della frutta vecchia
che posso acquistare, fango per vivere
fango per pisciare sangue
pelle per allergie diffuse e scomposte
solo dopo timpani, aggrappandosi agli odori.







martedì 19 luglio 2011



       Ova


Questo è lo scontro, angolo di vita
tra le pietre
uomo senza terra, senza diritti
buio pezzo d'uomo, pelle e rabbia.


Questa è la guerra, niente di più
più insicuro
giovani senza casa, ne tetto
ne testa
follia e peli, pelle morbida
odori di crema e latte.


Questa è la storia, la storia di chi perde
continuando a vivere nella certezza
la sconfitta
uno qualunque, senza faccia, ne nome
puzza di umanità
lotta per la propria illusione
s'immola per un idea, per una causa
magari anche inutile.


Questa è la malattia che travolge molti
li porta lontano
tutti nel palmo della mano
cercando coraggio
sudore comune, forza della massa.


Questa è la mattina giusta per svegliarsi
ricordandosi i sogni appagati
nella notte
non si era più schiavi ma liberi di volare
leggeri tra le nuvole, osservando dall'alto
sentirsi spirito, non più carne
carne da macello.







giovedì 14 luglio 2011



      Z..TEBE Z..MENE


E come non credere al tempo
al tempo che passa
quando anche i cani fuggono
scappando dal regresso
perché credono di fallire
senza colpe , ne anima
salutiamoci ora senza occhi del bosco
diciamoci addio evitando rancore.
Non avendo un idea, ne terreni e ori da vendere
non eri più buono, uomo senza niente
solo il tuo pensiero ti può salvare,
l'unica cosa che puoi vendere, fino ad ammalarti
nel fondo del mare, sono le illusioni
le visioni del niente.
Anche se il tempo passa ed i tacchi sono più alti
anche se il tempo passa e pensi
di essere solo e un pò più basso.
Non è stato tempo perso amare
non è stato tempo, istinto, aquiloni e destino
come una spazzola sui capelli.
Come un campo giallo e tu corvo
come spaventapasseri che combatti contro il vento
come uomo di pezza ed il fuoco attorno
aldilà dei colori, piantato nel campo 
solo tra le spighe.












lunedì 11 luglio 2011




                        Ventrale







Piante e ridicole lacrime di gioia
non ho ancora deciso, nel segno
il giorno dopo.
La bambina muta
il cancro nelle gambe
il gas le ha chiuso la bocca
sudore fuori, le dita.


Sotto i frammenti di vetro
uomini contro e rami di confronto
vermi  sotto il pavimento
nudo
per pietre da levigare
ancora un giorno, ancora
secondo solo alle pale del vento.


Sempre le ombre
tra la brina e le unghie
dietro le stanze del severo vivere
mani di merda
trasformano automi in gioco 
al di là della sete.


Pance cucite, innaffiate
cima di lingue e intestini
non dar ragione, non essere contro
uomini e agnelli corrono
acqua per salvarsi
fuoco a ridosso del monte.


Troviamo il riso e la segatura
olio usato e macchine
da buttare per terra
sciupando tempo, non usandolo
meglio martiri
sedie di stagione, per la paglia
per non essere coinvolto e complice
per non essere.






giovedì 7 luglio 2011


               j u l v i s



Bucce di vita, arance perse, marce per terra
come ancore sul ghiaccio aspettando la buona stagione.


Dopo la vendemmia, lavorare per conoscenza
sotto padrone, era ancora possibile
seguendo l'odio qualche fratello perderà la strada
braccia d'oro e cervello teso
grasso e rose, vincoli nascosti
nascondigli evitando la folla
l'unico coraggio
nella profonda avversione qualche fratello morrà
da piccoli sassi
sassi che si nascondono fra le dita
e senza occhi guardarti
nelle occasioni perse.


La solitudine è una sensazione eterna
meglio non violentarsi
tirandosi vomito addosso
come stormi di piccoli tordi neri e torvi
piccoli uomini che odiano
con tutte le anime che passano
si infrangono contro i vetri
le trasparenze di vuoto delle loro esistenze.


Colmo, con panorami calmi
mare di confino
schiuma bianca in lontananza
uomini di salsa e sale di concime
uomini a salve e farse attorno
leggeri, bussando alla tua porta
nelle anime perse, il vuoto
l'inutile, l'inutilità è ragione
viva il vento.


Sciupo asciugamani per lacrime di riserva
a gli occhi del mondo sarei infelice
terra, terra al fuoco, posto di ragione
posto di scelta, posto di comodo
per un piccolo cesso.


Scemi patiti per l'orizzonte, per lune enormi
odiare è un sentimento perso
perso nel tempo e nell'azione
come perdersi tra le sabbie e i ciottoli 
di un fiume in piena.


Sono sempre euforico e sopra le linee
nel cielo di disordine e tutto quello che ci gravita attorno
senza pietà servire merda
dopo un attimo di riflessione 
merda e zucchero.








domenica 3 luglio 2011

                             

                    Sc(h)ius(h)








Asciugo i fiori, i gambi lasciati nell'acqua
li accorcio, li taglio
li rendo più piccoli.

Prima del giudizio, il gioco
anche non animale
senza eversioni, vista dai bambini
l'anima duole quando manca.

Hanno trucidato intere comunità
in nome della loro fede, assassini
assassini nel falso nome di un uomo.

Si, per il pane, non per l'acqua
no, per la carne, non per il pesce.

Le parti mozzate per igiene religiosa
i fuochi purificatrici
le arance in cima sono arrivate dopo.

Uomini arsi, lardo spalmato
sui pali puntati verso il cielo
sperando in una buona raccolta.

A misura
del contenitore che li deve portare
ospitare, così come fuoriescono
dall'orlo del vetro, più belli
nel loro massimo splendore.

Schifosi, nel disonore prendono il corpo
prima di squagliare infanti nell'acido
della propria bile.

Viva i figli delle congreghe amanti
degli ultimi, dei flagellati e dei flagellatori.

Di venerdì le storie che seguono
prima delle scelte, i giochi nel bosco
tra gli alberi sognati, immaginati da piccoli
manifesto della memoria.

Si, per il sangue e si per il cuore
no, per le vene sporche e non per la pelle.

Viva la compagnia delle opere
i falsi nomi, i falsi acquisiti ed i falsi renitenti.

Rotoli di farina e uova e oro come sabbia.


venerdì 1 luglio 2011







Siamo solo pesci volanti
farfalle e mosche di vita breve
uova nascoste sotto le foglie
tutte in fila
larve con un unico scopo
sopravvivere.


Sopravvivere al momento della schiusa
resistere nei primi attimi di vita e allontanarsi.


Scappando dalle avversità
per aumentare di un minimo le percentuali di sopravvivenza
per poter
come obbligo istintivo
continuare la specie.


Anche chi non è puramente  eletto
ha il diritto al suo vivere eterno
attraverso gli altri
una non morte
generazione dopo generazione
la vita eterna legata alla discendenza
in un susseguirsi di procreazioni e  "ricreazioni".


Siamo come i vermi che si nutrono della terra
e nutrono la terra.


Cosa sarebbe la vita nella sabbia o nella roccia
meglio la terra grassa
meglio il fango vitale
esseri nutrienti per posti ospitali
e tutto ha un continuo.


Siamo solo germi evoluti
esseri unicellulari esaltati
illusioni di potenza
legate ad un fortuito "sviluppo"  della laringe
mentre chi finge blatera
distruggendo il mondo attorno.