Io vento
arrogante come la fune che lega un cane
ti cambio la forma ,
non aspetto l'inverno.
Io albero nella chiesa
patisco il freddo a gennaio,
la tosse e l'alitare violento delle vedove
tiene in caldo i miei semi.
La mia bellezza
un serpente che anima le mie radici
mentre penetro sul mondo
stuprando la roccia.
A chi importa oramai
se sopra la mia testa
ci buttano solo gli avanzi.
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