martedì 18 gennaio 2011













Cosa ci fanno

I fuochi vivi di luce, nei fianchi
dove si poggiano le guance
nei rami che si distendono, vicini
tra i nodi, i rovi e i frutti scarlatti di vergogna
nei domani inattesi.

Trame per progetti visti in sogno
nei vasi raccolti con ordine
nelle vite a tinte vivaci sui balconi.

Volano sotto i fiori, i semi
i piccoli germogli accidentali
nei cieli nuvolosi e le piogge infinite.

Custodire, nascondere le proprie armi
lasciarle in attesa ad inumidirsi negli armadi
aspettando giorni migliori e fratelli volenterosi
in occasioni di coraggio.

Ci si riscalda con la cenere ancora viva
tra labbra socchiuse e ghigni smorzati
non c'è più spazio per la dolcezza.

Il re oltre che nudo è rude.