mercoledì 24 novembre 2010





                   In attesa....




Potrai sorridere una volta seduto
nell'intimo dello spazio che ci racchiude tutti
guardando in faccia chi ci sta davanti
dietro le rughe e le lenti spesse
pensando che non sia una coincidenza
eccetto la meraviglia che ritorna.


La voce sovrastante di chi non sente
riempie le orecchie al passeggero più lontano
beve le pagine come acqua di fonte
una voce squillante, antica, aspra
piatta.


Distoglie
disturba il suo tono nell'assenza di rumori
nel silenzio che cade
quando muta volge lo sguardo alla lettura
si esprime con fermezza e sincerità
di chi in fondo si sente giusto.


Si leva qualche brusio ma lei
come estranea, insiste
non sente e si impunta ripetitiva
recitando a memoria ciò che ha appena letto
continuando nel suo dialogo capisce
tutto quello che dice dà fastidio
per questo continua.


A gli oppressi non piace essere chiamati prigionieri
ai servi non piace essere chiamati servi
neppure da una vecchia insegnante in pensione
che grida mentre parla.







Nessun commento:

Posta un commento