
domenica 28 novembre 2010
In Atto
Sfidando il chiarore, senza riparo, le sere confuse
con le nuvole cariche
nei popoli arrampicati all'aperto, nei fatti che si ripetono
negli attacchi spontanei, nei mutamenti non sostenuti
esuberi di progresso.
Il cammino contorto dei cambiamenti in atto
chi è presente, chi ne vive
come riflesso delle azioni personali
nei fattori esterni che condizionano
non vegeta nell'insicurezza.
Vivranno e moriranno cercando
tra i risvolti delle acquisizioni di sapere
in quale valore, tranne l'evoluzione personale
trovando posto sbracciando
chi è consapevole di essere complice.
Territori psichici in cui rifugiarsi
nascondendosi e rifiutando
ripudiando se stessi in quanto parte di una comunità.
Nel rilievo delle situazioni, vere o false atrocità
impunità, taciti consensi
in assenza di strategie, nella confusione
intatto si rigira in autosufficienti assoluzioni.
Ognuno percepisce per mezzo dei propri occhi
non ci sono scuse se il muro è bianco
risoluti nell'impressione
per quello che piu' conviene.
mercoledì 24 novembre 2010
In attesa....
Potrai sorridere una volta seduto
nell'intimo dello spazio che ci racchiude tutti
guardando in faccia chi ci sta davanti
dietro le rughe e le lenti spesse
pensando che non sia una coincidenza
eccetto la meraviglia che ritorna.
La voce sovrastante di chi non sente
riempie le orecchie al passeggero più lontano
beve le pagine come acqua di fonte
una voce squillante, antica, aspra
piatta.
Distoglie
disturba il suo tono nell'assenza di rumori
nel silenzio che cade
quando muta volge lo sguardo alla lettura
si esprime con fermezza e sincerità
di chi in fondo si sente giusto.
Si leva qualche brusio ma lei
come estranea, insiste
non sente e si impunta ripetitiva
recitando a memoria ciò che ha appena letto
continuando nel suo dialogo capisce
tutto quello che dice dà fastidio
per questo continua.
A gli oppressi non piace essere chiamati prigionieri
ai servi non piace essere chiamati servi
neppure da una vecchia insegnante in pensione
che grida mentre parla.
domenica 21 novembre 2010
...sogno in un attimo, quando la pioggia cede
dopo aver accostato la porta
scendo tra le scale che si consumano
scavo la terra ghiacciata, scintille a ogni sforzo
sotto i colpi della rabbia
semi conservati sotto la neve
piccole stanze, lumi di compagnia
parole come scatole
lievita dentro, sotto il tavolo
cenere nascosta per nuove stagioni
cielo scuro in nubi continue
profumi di freddo e mura bagnate
minacce mescolate con la polvere
la ruggine attacca chi deve tagliare
ho scelto una notte per erigermi a eroe
la notte per affondare le mie idee
cadono come pietre su sentieri primitivi
rovinando al suolo rumori sordi
scivolando nelle parti più viscide
non si incontrano appigli o mani protese
nel ridicolo, il fiocco stretto al collo
il pane crudo nei mesi invernali
ci recinta il muschio, come sfumato
in attesa del nuovo sole
nell'attimo dopo, abbandonata la strada
l'inferno fuori, il male è dentro
nelle facce che si meritano...
sabato 20 novembre 2010
domenica 14 novembre 2010
Tudau
(ground version)
Le foglie cadono simili a lacrime
come il profumo dei rami tagliati di fresco
la vita delle pietre rende reali e vere
le profonde vene che gonfiano i nostri occhi
come se fossero zitte le radici degli alberi
come se non potessero dominare l'alba:
le mani si muovono
arpioni di nero
le parole hanno di disumano niente
quello che hanno mischiato le bocche
alla terra più profonda
dove vivono i vermi nudi.
Nascosti come neve nel deserto
pretendiamo di frantumare vetro
senza sporcare il pavimento
rendiamo ai pagliacci
che sono uguali a noi
ridendo
la nostra maschera di sangue.
mercoledì 10 novembre 2010
Me
(prime parti)
...afflitto morboso gentile guardingo fidato cuoco bastardo insicuro tradito traditore prete blaterante cencio coscia ruvido meschino eroe feretro incline muro duro egoista marcio pieno vuoto ruota grigio nero fucsia figa muro stretto chiuso in casa eletto parola difetto ante solitario perfetto letto sfregio innocenza falsità disprezzo scrittore mercante sbronzo bravo chiuso padre madre attento distratto appendiabiti risacca greto ballerino solo sole soli sofferto ingenuo meno treno stazione fiume nebbia bruma rima carnai ateo piastrelle sangue pingue specchio rogna parola occhio ovvio oblio catrame ceramica cera credenza bicchieri dio angolo grido risa filo taglio storto smorto ciuco stanco roboante pieno onnipotente estremo fango gru guru fuori unghie canini spandere macchia pelo braccio memoria valli cielo marionette fili spese spinte paura reti pesci mare cemento arrabbiato miele vento finestra miscuglio pugno abbraccio scaltro idiota musico macchina biondo bruno infimo cesso messo spinoso frutto tutto muto cieco vecchio convinto assillato mio tuo sazio magro incline zoppo frasca ramo seme spremuto verde cornice quadro mago sugo sangue inerme orecchie plastica sorriso fede metallo ciglia fuoco premio paura primo parco poco pullula guarda ammira distruggi crea tutto nulla......
venerdì 5 novembre 2010
Tudau
(underground version)
(underground version)
Sarà luce a ridosso di questa frontiera quando l’abbaiare dei cani si placherà lentamente fino a scomparire.
Per arsa che sia questa pietra sarà luce che non è di lampadina a fare profonde le radici sotto i fiori.
Se ci saranno colline e poi pianura si vedranno bruciare i fuochi che non vogliamo spenti.
Blu cobalto all’alba e d’alberi storti il cadere fitto di foglie su sogni ancora vivi. Vivi.
Prima delle parole le immagini prima delle immagini i suoni prima dei suoni il silenzio.
Sarà luce a ridosso di questa frontiera quando l’abbaiare dei cani si placherà lentamente fino a scomparire.
Niente è così stabile come il fragile equilibrio niente è equilibrio se non l’instabile.
D’ali il battere nell’aria densa come per uscire dall’acqua.
Prima ci sei tu prima di te ci sono i miei occhi prima dei miei occhi il mio cieco nulla. Il nulla.
Se la frontiera è la mia pelle per chi brillo.
Se la frontiera è la mia pelle per chi brillo.
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