Discussione sulle
primavere
Vendevo uova in uno dei miei sogni
e desideravo seguire nei boschi
i cammini di selvaggina
per descriverlo nei miei ricordi
alle future migrazioni
tra il giorno che passa chiaro alla
notte
reo il cielo sgombro di nuvole
e lo scuro delle ombre degli alberi
e la tenue luce che filtra tra i rami
nell'antecedente naturale della
storia caritatevole
ed il presente schiettamente manipolato
dai media
l’asservimento incosciente
non trova ragione e fama
è la fame del rimpiangere le
primavere
mentre si continuava a sognare
il mio banco di uova fresche
e chiamavo ogni uovo per nome
col prefisso figlio di
a seconda del nome della madre
si davano fuoco nell'autunno delle
memorie
come cataste crematorie
all'immaginario delle speranze
e nessuno allenta più la
propria corda
erede di un'idea
che diventa cenere e poi fumo da
spargere sul fiume
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