A me un sostegno serve
per andare avanti leggero basta un filo che congiunga i crucci di cui
vado fiero e le fiere che divorano tutt'attorno .
E' così sottile la
sostanza che sfugge dalle giornate e nelle parole non trova riscontro
talvolta si concentra sopra un legno putrido gonfio d'acqua prendendo
forma di rabbia davvero troppo grande per essere vera e così
puzzolente da impregnarci.
I giochi sono finiti e la
persecuzione di un fine ultimo è l'ombra di noi stessi talmente
lunga da riempire un mondo vuoto ma questo è per iniziare tra i
milioni di ombre solo un perdurare di luce netta .
Cosa ci resterebbe se non
avessimo da imparare una tenerezza che mai ci è stata insegnata.
Forse potremmo continuare
ad uccidere gatti giocare a carte fino all'alba o riempire botti di
vino per svuotarle sbattendo la faccia ogni mattina su scogli troppo
lisci coperti di ricci e guardare il viso perplesso di mogli che
sanno quello che faremo perché per tenersi uniti a qualcosa
rinunciamo ma non per questo diventiamo più scemi.
La felicità è una bugia
ma anche la tristezza .
Incredibili creature
prendono forma dagli smottamenti dell'anima e dalle parole
scaturiscono esseri informi capaci di divorare quelle sicurezze che
ci hanno reso i nostri genitori come pegno di pigrizia e accidia.
Immemore a me sembra solo
la cecità dei miei occhi e se fossi davvero stato chiuso in un
baccello come un cece non avrei mai pisciato sulla ghiaia bianca .
Rimbocchiamoci le maniche
e le coperte il tempo del giorno è martoriato da troppe presenze o
troppe solitudini e noi siamo ridotti a nutrirci di notte.
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