
mercoledì 14 agosto 2013
Nel villaggio di Montecristi
Il piccolo Re, quasi nudo, si nutre di vergogna e babà
da giovane, attore fascista
si esaltava con l'alkermes
e oggi da un temperato terrazzo balbetta :
- Meglio un bavero sudato, di un finto cappello panama
non fatto in Equador
tutto è possibile, tutto si può fare
bastante non cambi niente -
E via insieme in coro di giubilo, oche drogate dall'acqua rafferma
dopo un cocktail di sputi e fonti di fogna privatizzate
un goccio di vermut alla sabauda
per l'umido compagno del soviet spaccanapoli.
E l'ansia che ci percorre nella vigilia di ferragosto
tra il sublime silenzio di chi non può permettersi una vacanza
e i pochi problemi connessi.
E mentre si ride e si sorride in solitudine
in case e appartamenti quasi ventilati
fortuna della improvvisa pioggia ristoratrice
c'è chi muore marcio di sangue a terra.
Il migliorista profumato di naftalina e tarme sopravvissute
continua a balbettare, disteso su uno sdraio d'annata
ritirato nella costa labiale del lazio :
- Nessun delinquente mi ha reso partecipe di una richiesta formale
ma se nel caso fosse, tutto può succedere
l'importante è, che non cambi niente -
E via di nuovo tutti insieme a festeggiare
sorseggiando merda e gin, nel fresco del bosco diplomatico
la realpolitik ha un suo modo preciso di essere
conversando euforici del più e del meno
nello scampato pericolo.
Non c'è peggiore scarto di un processo
di un presunto ex fascista
fallito attore di teatro, d'improvviso porta bandiera rossa
tra le paste e i confetti e le mani in pasta oltre manica
traghettatore per vari decenni di illusioni per gli sciocchi
e certezze per i fedali cordiali e amici
conniventi e rei.
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