mercoledì 21 agosto 2013

La fattura



Se mi tagliassi la testa ,
vedresti la mia anima cadere,
come un giallo ricordo piacevole
come  uno stupido viaggio
la mia materia naviga inpaurita.
Meraviglia inbalsamata sulla spiaggia,
come un tonno venduto all'asta
nel mercato di Cagliari.
Ma l'amore è una cosa meno violenta ,
è lui che rallenta le mie certezze,
un compleanno a luglio sempre più lontano ,
nessuna tenerezza,nessun dono
solo qualche incertezza sul colore dei pavimenti.
Il pescatore di tonni non ci pensa
in un attimo,taglia la testa ...
il peso delle sue cicatrici
il colore della sua carne ,
la sua debolezza.
Metti la barca in mare
regala ogni tuo sonno alle onde.
Cercano un pescatore più aggrazziato
il pescatore di uomini .
Sto viaggiando da Ancona A Roma
ho tanti progetti più che difetti.
Per fortuna il biglietto è pagato.
Anche il colore è pagato
mancano solo le mura
per potersi chiamare casa
manca solo l'acqua
per potersi chiamare mare.




mercoledì 14 agosto 2013



     Nel villaggio di Montecristi
   

Il piccolo Re, quasi nudo, si nutre di vergogna e babà
da giovane, attore fascista
si esaltava con l'alkermes

e oggi da un temperato terrazzo balbetta :

 -  Meglio un bavero sudato, di un finto cappello panama
    non fatto in Equador
    tutto è possibile, tutto si può fare
    bastante non cambi niente -


E via insieme in coro di giubilo, oche drogate dall'acqua rafferma
dopo un cocktail di sputi e fonti di fogna privatizzate
un goccio di vermut alla sabauda
per l'umido compagno del soviet spaccanapoli.

E l'ansia che ci percorre nella vigilia di ferragosto
tra il sublime silenzio di chi non può permettersi una vacanza
e i pochi problemi connessi.

E mentre si ride e si sorride in solitudine
in case e appartamenti quasi ventilati
fortuna della improvvisa pioggia ristoratrice
c'è chi muore marcio di sangue a terra.

Il migliorista profumato di naftalina e tarme sopravvissute
continua a balbettare, disteso su uno sdraio d'annata
ritirato nella costa labiale del lazio :

 -  Nessun delinquente mi ha reso partecipe di una richiesta formale
     ma se nel caso fosse, tutto può succedere
     l'importante è, che non cambi niente -


E via di nuovo tutti insieme a festeggiare
sorseggiando merda e gin, nel fresco del bosco diplomatico
la realpolitik ha un suo modo preciso di essere
conversando euforici del più e del meno
nello scampato pericolo.

Non c'è peggiore scarto di un processo
di un presunto ex fascista
fallito attore di teatro,  d'improvviso porta bandiera rossa
tra le paste e i confetti e le mani in pasta oltre manica
traghettatore per vari decenni di illusioni per gli sciocchi
e certezze per i fedali cordiali e amici
conniventi e rei.




 

domenica 11 agosto 2013



 Il vecchio 
 dei cammelli


E se non bastasse correre, inciampare
nella patetica illusione di fuggire
l'ignoto, un verso.

Ti avevo detto
il tramonto sarà confine
chi mi scaglia contro, spera che crepi
tra i cespugli giù in fondo.

Mano, contare nodi su una fune
da sessanta a sessanta
e quel ridicolo cancello
che serve solo a dividerci dagli altri.


Sono morto quel giorno
mentre rotolavo tra la strada, la ghiaia
e le lame contorte
che mi hanno tatuato la fronte.

Il mare si vede ma non si sente
sono morto
e da allora vivo solo nella mia mente.


L'importante è fare i turni per lavarsi
come in un sogno infinito
dove la pioggia di pietre
ha creato colline e montagne
per me invalicabili.

La ritirata non c'è, si libera fuori
ed è meglio andare uno alla volta

rendendomi simile a un albero
restituendomi uomo

l'insieme è difficoltoso
per un vegetale senza radici.

Metteremo dei paletti
forse anche colorati, magari una rete
delle transenne in bronzo fissate a terra.


Solo le mani e i rami per aggrapparsi
travolte dalle allergie
e adesso dormo tranquillo.

Cosa può cadere, succedere
ho un cesto in testa
legato stretto con lo spago sotto il mento
spero che ci stia tutto.





sabato 3 agosto 2013




 Costola del fango


Parlare, merda, sale al mare
umido alla terra
soffro, cantando
di abnorme senso di gravità
e non so dove sono.


Eppure sapevo che portavi una croce
tatuata nella parte nascosta del polso
prima ancora che alzassi la manica
a parlare.


Ma sono una mente vuota nella possibilità
di cibo.


Dove siamo, dove chi ci conosce
e ci accompagna
ci ha sempre dato qualcosa
siamo così lontano da sentirci.


Non so parlare,  merda
violando sempre che fosse giorno.


Copto per un altro giorno
l'insoddisfazione è una malattia con cui
convivere

e prova a dire qualcosa
anche se...


Eri un colore, sei un colore diverso
solo un po più tendente a quella guancia
che si tira indietro.

Anche se avevi
piccoli peli di lana di cuore
di carciofo messi da parte
attaccati al sudore.


Chiudi a chiave la parte

le mie giornate puzzano
ogni qual volta che incontro uno scontro
un odore evidente
una folla
mi espongo con il mio labbro più fine
quello che
per un tempo dalla mia parte.


E quale sarebbe il crimine
con cui portare corona e carro
denti insalivati mostrano
bocche slabbrate

fosse solo una coincidenza.
aprila la finestra.


Conservandoli
lontano dal vento distributore
mentre sogno che non ricordo
di sognare

l'ansia che mi accompagna
non mi lascia un soldo di tempo
mentre sempre ci aspettiamo di diventare
moderni.


E comunque ero un colore
adesso non so...


E giusto perché le pause di vita  non fraintendano

parlo per me

segnato a cinque anni, braccio destro
nero inchiostro.