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Appena un passo contiene il vuoto
lo scivolare lento di membra verso non
sarà più
e parole sicure come cristallo hanno
tempo
per frantumarsi sotto il peso dei
gioghi nuovi
prima dello sguardo uguale a dopo
ancora
profondo finale incessante riso
accennato
squama di dolore sollevata da un dito
curioso.
Appena un passo e poi il vuoto
sporgersi troppo come allungare le mani
abisso incombe sopra e sotto nero
ma non vedo le gambe e i piedi dove
vanno
il blu del cielo mi ubriaca seriamente
e tu non mi credi.
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