martedì 18 dicembre 2012

Terzo



Un per cento del dolore è mio ,

un  per cento del colore è mio;

è mia ogni illusione

la vendo su carta bianca

è  melodia assordante ,

il  battito del cuore .

 

Odio quel rumore
che crea la gente quando

vive nel sospetto.

 

Sei il più piccolo di tutti ,

alzati che aspetti

dormi  tutte le domeniche.

 

Sogni nel tempo che si è innevato

mi bisbigli nell’anima

che l’amore è pesante sott’acqua,

 è un ancora incagliata tra i sassi.

 

Ho  smesso di correre

con il cervello nella mano sinistra,

la voglia di specchiarmi

i polmoni otturati dalla gioia

nascosta tra i sentieri la voglia :  

oggi riesco a camminare .

 

Rimpianti  troppi
 
dipinto di un opera ,

per un opera fallimentare.

 

Commediante in processione

quasi soldato,

quasi pacifista ,

troppo presuntuoso ,

troppo estremista .

 

Domani andrà meglio,

 domani non sarai  qui,

trai miei pensieri .

 

Ricchi principi nella polvere

poveri tra il fango e anneriti dalla pioggia,

nella pietà delle loro mani

la bellezza della solitudine.

 

Figli di contadini stanchi

di generazioni che non sanno parlarsi,

mascherano gli uomini da vincitori

lacerandoli  negli anni coi conflitti .

 

Sole che sale  sulla collina

umile come la mia vergogna ,

duro come un sasso

che leviga le nuvole ;

accompagni ombre

che non stanno star da sole.

 

Sono qui nella nebbia

sono arrivato terzo,

sono partito senza indossare

un numero.

 

 

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