
domenica 4 novembre 2012
Esiste,
sempre meglio ballare.
Fiamme, fiamme
urlò la pancia una volta ancora
più alte del muro, nel buco e nel coro
illuminando di vivo le stanze
crateri di espedienti.
Cosa resta,
bruciando la pelle del serpente
che porta le nuove pelli di buccia
e le nuove distanze per sentirsi foglie.
Attimi di questi giorni,
elastici per sempre
nel culo e nel cuore, finché dura.
Striscia, striscia
disse la voce grassa
nell'angolo più sicuro dove nascondere il naso
dischi rotti e materassi indenni
moderni, di gomma.
Anche se il caldo non ti da respiro
e le punte di lingue saltano e pizzicano
ancora ne ho voglia,
verso di te
sbucciate le ginocchia, nei rattoppi strappati.
La bocca asciutta sputa,
più lungo di un fiocco
e sputa contro il fuoco, fai schifo.
E non basta il sudore,
lacrime di un corpo
e non basta a bagnarti la pelle liscia
liscio è uno scivolo di lamiera che tocca a terra
.
Secca, secca
perle di saliva da roteare con la lingua
perla per le labbra.
Anche se l'aria non raccoglie il mio respiro
non importa,
oggi piove.
Anche quando piove merda è sempre meglio ballare.
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