Soave legge del pensiero
ti leggo un’altra volta,
la data di scadenza sull’altro lato
quello camuffato dalla storia .
Etichetta ,dopobarba
numero di taglia o bersaglio,
nessuna parola ,nessuna .
Ho appena pisciato in laguna
storie da uomini veri,
bugie che ho appena comprato.
Culto di quello che è già miseria
di tutto quello che da anni ci raccontiamo,
che culo
non siamo caduti sul dirupo .
Forse era meglio un saluto
una bevuta finita tra i vomiti,
trasportarsi sui
gomiti
imprecando la vergine
che non ci ha mai
amato .
Forse era meglio
non avere incontrato
le persone giuste
che sanno di commettere errori .
Nelle cantine dove ho sognato
si ascoltava il blues
non si amava
non si parlava della brutta
stagione
o della disoccupazione
del vestito di Lady Oscar.
Non si pensava
mai poco del vuoto ,
mai del dopo .
Il debito era alto ,
soffrivano
solo i padri della costituzione .
Il mio cuore è malato
addormentato dalle
parole,
tra i sorrisi dei giganti deformi .
Senza ipocrisia narrami
perché ho tradito ogni mio sorriso ;
non dire che non hai sentito il mio battito .
Ogni volta che vado via
mi ricordo perché devo restare .
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