
venerdì 9 marzo 2012
Marrone è il colore
Sangue e non era caldo
scivolava tiepido sulla sua guancia
mentre scavava con la lingua
un fosso in cui a braccia aperte
lasciarsi andare.
Abbracciandone con dolore il fondo
raggruppandone la terra dagli argini
cercando di coprirsi
nel freddo che pioveva sopra.
Si rigirava per un ultimo istante
ad ammirare ciò che di più bello
nascondeva il cielo
mentre mani amiche versavano polvere.
Ancora aperti e spalancati gli occhi
guardavano fissi solo in alto
oltre le pareti di quel buco
solco profondo nella terra.
E lui si vede ancora.
E chi chiuso lì
testimone per gli altri
abbandonato dal corpo.
Perché tutto attorno è vuoto
perché non c'è la folla
perché la stanza non è piena.
La stanza dei suoi desideri
con pareti di legno
con il pavimento di legno
il bianco escluso
bianco solo il suo viso.
E chi chiuso lì
cielo soffitto e poi buio.
Credeva di sentire i battiti
del suo cuore
ma non era vero.
Era solo ghiaia e terra.
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