
venerdì 30 marzo 2012
DisPetto
Scuse edulcorate dall'odore
il sentore del cambiamento
il profumo.
E quando padre e figlia
nelle composizioni del mattino
si esaltano
quante dita armoniose
le mani libere
si offrono rapite e veloci al sentimento.
Con le braccia in barca
ritirandosi sui laghi interni
dove l'ombra di una rocca sull'acqua dolce
trabocca l'astio negli animi più semplici.
A quando essere equidistanti
a quando ?
Nel primitivo desiderio
confondersi tra la neve che si scioglie
tra la pelle attaccata dal freddo pungente
dal bianco al rosa
al rosso
senza vergognarsi per il debutto.
E quando corde all'unisono
creando emozioni si incontrano
come le dita disegnano gli aliti sul vetro.
mercoledì 28 marzo 2012
Tempo in cui
Ho visto il tuo petto nudo macchiato
avanzo che eri al nord
e si che restava
che mordevi e mangiavi.
Ho visto il tuo addome inciso
i tuoi occhi itterici che chiedevano aiuto
quando li ho visti.
Sembrava tanto così lontano
così lontano
e ancora
sopratutto capire.
Saranno stati gli insetti notturni a pungerti
più laboriosi dei nostri
o i nostri dei sono meno volenterosi.
Sarà stato l'umido
l'assenza di sole
la mancanza di carne di maiale
quella ancora pura
importata dai paesi più bassi.
Come sei pallido
come sei pallido.
lunedì 26 marzo 2012
I miei occhi
L'aria
penetra nella casa
attraversando libera le finestre
spalancate negli spazi interni
dove il marmo sorride
alla luce di un cielo meraviglioso.
Inverno di piume raccolte
lasciate come regalo per abbellire
le stanze di colori sgargianti.
Inverno di vento
e racconti a una voce
che si sente sola oltre il vuoto
di un anima sognante.
Non fa freddo
il sole tiepido ravviva il cuore
e l'umore.
Non fa freddo
i miei occhi.
venerdì 23 marzo 2012
........ I ja
Coda di rimorchi
pantaloni stretti
con la cinghia mente inutile
il continente vasto.
Ampia la nostra immaginazione
e quelli dell'altro mondo sorridono
(la storia) e quelli
fa eco a piccoli passi
mentire è eterno
dove lottare per un posto tranquillo.
Cambia tutto
cambia per forza ed è una forza
dove scommettere su se stessi
altre bocche da sfamare.
Ancora forti
altri sogni da soddisfare
se l'invidia si guarda solo crescere
altri panorami
altri spensierati sguardi ad osservare
bisogni primari.
Code di istinti lavati male luce acqua
frigorifero lavatrice ancora si sente la puzza
ci sono gli altri e sono tanti e chi è forte
direi la madre e chi è la madre.
Gli altri noi e gli altri piccole scrivanie
di legno plastificato
piccoli uomini che piccoli sfogliano pagine
e sognano nuova cellulosa.
Un ombra un riflesso una voce
sul viso che è un titolo nero su cartone arancione
enciclopedie
era tutto lì ben spiegato con immagini.
Chi raccoglie l'erba dei campi così chiaro
chi lo poteva capire calcavo forte la mina
chi libero
chi il campo possiede.
Mentire è inutile
ma tutto inesorabilmente cambia.
Voto salvezza non sapendo chi sale
le scale per fortuna.
mercoledì 21 marzo 2012
Il cane che non mi accompagna è libero.
Che cavolo sorride anche chi non ha i denti chi non può parlare chi muore per il colore chi muore per il nome chi muore per un idea chi muore senza ragione chi viene martoriato dalla guerra chi non ha acqua da bere chi viene ucciso perché ritenuto diverso chi non può parlare chi viene ucciso senza motivo chi non può scrivere chi non ha niente da mangiare chi muore per il profitto altrui chi non ha diritti chi muore perché qualcuno se ne approfitta chi i diritti li sta perdendo chi muore per mancanza di medicine chi non ha lavoro chi muore perché non esistono ospedali chi un lavoro non lo ha mai avuto chi muore perché gli ospedali sono lontani chi muore perché non ha i soldi per curarsi chi muore perché soldi non ne ha chi muore perché non ne ha abbastanza chi muore e basta chi muore perché ha incontrato per sbaglio un bastardo chi muore perché è bastardo dentro chi muore per abusi chi muore stuprato chi muore dentro dopo uno stupro chi muore di violenza chi vive solo violenza chi non ha visto altro che violenza.
Sorridono tutti e sorrido anche io anche il cane che non ho è felice felice di essere libero nei miei sogni.
Certo che sono positivo visto che va tutto bene tutto va bene non ci sono problemi i problemi non esistono andiamo tutti d'accordo il disaccordo non esiste non ci sono tensioni le tensioni non esistono non ci sono confini i confini non esistono non ci sono differenze le differenze non esistono va tutto bene va tutto bene per questo sono estremamente contento vado a dormire tranquillo perché tutto va bene non capisco come puoi scorgere in me e in quello che scrivo anche un minimo anelito di negatività.
Io e il cane che non mi accompagna siamo calmi.
martedì 20 marzo 2012
domenica 18 marzo 2012
Giardino di pietra in cui sciogliere i propri desideri
Cova, cova che nasce l'uovo nuovo
cova, cova che è caldo
e più è inquinato e più è conveniente
cova, cova che l'uomo è coglione.
Pozzo, irriducibile pozzo
senza fondo
come sparo nella terra
come pugno nel fango
roteando l'argilla fino a renderla viva
e le mani acide che lottano nel cerchio illusorio
un vuoto sociale e artistico che cerca ragione.
Dove al fine trovare uno scopo
su una ruota che gira
e gira e gira e la terra prende forma
tra il sogno e il dolore.
Pozzo, pozzo, l'acqua nel pozzo
come buttarsi per raggiungere l'acqua
e poi cercare di risalire su
guardando in alto quel orlo di luce.
Creando maniche per poterle afferrare
facce o visi lontani per poterli poi guardare
forme nuove o quasi per poi essere paghi
e beati per aver avuto un idea.
Pozzo, pozzo, sperando che l'acqua resista
che ci sia anche domani, anche se più bassa
più giù, più lontana.
Pozzo ma non posso
coglione senza cuore.
sabato 17 marzo 2012
Metà
Lauto
l'auto più gialla della strada attorno
del camion rosso e blu
a qualcuno appartiene anche la collina
pure i cartelli, quelli più grandi.
E dove ci fermiamo a pisciare
forse dovremo pagare
perfino per imbiancare quel piccolo pezzo di cielo.
Non si tratta più, per brevi soste
dove fa quaranta anche all'ombra
e per il servizio sono in tre
residui di un passato comunista
in un grosso capannone abbandonato
tra la strada in costruzione e i minareti
missili e nuove forme
terrazzi tondi e quasi bar.
Terra di nessuno
terra loro, nel sud
nel sud più sud di un europa sconosciuta
piovono peperoni secchi
e secchi in testa per tradizione
tratti di confine
dove mani sconosciute tracciano linee
e tutti ormai si pensano liberi.
Di essere ricchi, ricchi
di tutto il giallo attorno
tutto quello che vedi è tuo.
venerdì 16 marzo 2012
mercoledì 14 marzo 2012
Baronie.
Sui miei piedi ,sulle gambe
dolori che non incoraggiano
alla passeggiata .
Per innamorarsi del verde
un barattolo di olive senza nocciolo
ho solo un taglio sulla mano sinistra che non si sutura .
Altrove le nubi si arrabbiano
nelle Baronie trovano colore
forse un po' di spazio.
Riflesso su una tavola di faggio
trovo il tempo per arruolarmi
vendetta di un gufo che canta di giorno .
Poco rimane agli altri se mi confesso
poco rimane a me stesso se mi confondo
poca acqua nei pozzi , mai un riflesso , una luce .
martedì 13 marzo 2012
Amici
Amici,
quando arriverò a terra orfano di lavoro
a baciare al salto le sue labbra
e le braccia che vedo lontane
come rami nodosi mossi dal vento
ancor prima di giungere a riva
le voglio spezzare.
Cuori che battono allegri
colori, grida, gabbiani
mura alte più di tre braccia
per ogni sogno che si avvera
un nuovo desiderio nasce
e niente è più dolce delle sue labbra.
E ancora un altro sfuma
quando rientrando a casa
nella bava bianca che si spinge fuori
negli angoli della bocca
il profumo del pane mi assale
prima di scorgere il cortile.
Narici aperte e dita ben dilatate
la cesta sulle spalle che gocciola sale
respiriamo e salutiamo improvvisandoci compiaciuti
così come ci vogliono gli altri
e il mare addosso sulle sue labbra.
Felici e indulgenti ci agitiamo nella corsa
venendoci incontro per un caloroso abbraccio.
Cosa vedo lontano
il legno che mi rende libero e schiavo
dalle sue labbra.
Così ci vuole il mondo
grattando fino all'orlo i dubbi
e tutte le sincerità.
Ed è sempre caldo anche l'inverno
quando il solco nero squarcio della sua bocca
mi stringe a se
venerdì 9 marzo 2012
Marrone è il colore
Sangue e non era caldo
scivolava tiepido sulla sua guancia
mentre scavava con la lingua
un fosso in cui a braccia aperte
lasciarsi andare.
Abbracciandone con dolore il fondo
raggruppandone la terra dagli argini
cercando di coprirsi
nel freddo che pioveva sopra.
Si rigirava per un ultimo istante
ad ammirare ciò che di più bello
nascondeva il cielo
mentre mani amiche versavano polvere.
Ancora aperti e spalancati gli occhi
guardavano fissi solo in alto
oltre le pareti di quel buco
solco profondo nella terra.
E lui si vede ancora.
E chi chiuso lì
testimone per gli altri
abbandonato dal corpo.
Perché tutto attorno è vuoto
perché non c'è la folla
perché la stanza non è piena.
La stanza dei suoi desideri
con pareti di legno
con il pavimento di legno
il bianco escluso
bianco solo il suo viso.
E chi chiuso lì
cielo soffitto e poi buio.
Credeva di sentire i battiti
del suo cuore
ma non era vero.
Era solo ghiaia e terra.
mercoledì 7 marzo 2012
Caligini
Corro
corro come la polvere
la crosta si scioglie
e via la brezza
e i verbi sotto i miei piedi.
Combatto
malanimo il gelo
che si stringe al temporale
di stemmi e di forza lavoro
e scudi di elmi
si tinge il raduno che grida
e querela
vendetta e giustizia.
E come polvere
si sciolgono i lamenti.
Corro
corro più veloce
più lesta una gamba
il torace già aldilà
la testa in avanti
le mani sfumate nell'azione.
lunedì 5 marzo 2012
Einfondosimostra
Far vedere quello che più grave,
i risvolti
quelli che cadono.
Far cadere quello che più grave,
la mano indolenzita.
Il pensiero batte in testa.
Adesso ascolto,
ieri ascoltavo me stesso
l'altro ieri ascoltavo te.
Provocherei un incendio
per vederti libero
per renderci liberi.
Darei fuoco,
bruciandone il sudore.
Adesso accolgo,
qualche giorno fa
tutto quello che volevamo non tornerà più,
almeno per questo fine settimana.
Far trovare quello che più grave
mi riempie le tasche
e non è sabbia
e non sono misteri
per la seconda volta.
Dopo qualche minuto
noi due avvolti nel fumo
e ciò che brucia sono le nostre mani,
solo le nostre.
Un'altra volta ti mostrerai più attento
alla mia follia.
Sì, solo un'altra volta.
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