sabato 21 febbraio 2015


La distanza c'è.

Il primo giorno le rose affilarono le spine
e prima di sbocciare si piegarono verso la terra
perché non avevano molto da profumare attorno
senonché arrivò un cane e guardando tutti negli occhi impose pietà .

Il secondo giorno il cane fu ucciso in una spiaggia al tramonto da un coltello poco affilato ma da intenzione vera.

Le onde si spaccavano su scogli neri come le nuvole che d'inverno maestose si ergono su quella calma apparente e su pensieri rigidi.

Intanto tronchi di legna rotolavano giù lungo la collina e per passare i crinali gli uomini spingevano il loro cuore verso i trattori.

-Il romanticismo delle lune è finito- disse ridendo l'artista , ma prima di lui noi avevamo inventato la parola.

Le cose importanti vengono a galla prima o poi come legni e segni.
Appena avremo tempo il tuo mondo si distruggerà da solo.

Il terzo giorno le mani si aprirono
tagli di filo spinato e sangue e arido dire
pancia da ristorante palazzi al settimo piano
ma siamo o non siamo amareggiati o allegri
divisi invisi sempre gli stessi noiosi inclini a lati bui
oppure siamo noi capaci di saltare
da una cosa all'altra

guardare negli occhi un angelo
nascondersi nel bagno
per raccogliere pere a fine estate

uno svenarsi per dire tutto
adesso
parlare di un'idea come se fosse un lutto

ma il quarto giorno 
è il racconto
la musica assoluta .

Credo nelle presenze fisiche.


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