
venerdì 20 febbraio 2015
Grano bagnato e poi marcio
e tutti a contare i soldi, che grande esposizione
pesa di più
che bello essere internazionali.
Farinella per il pane
L'individuo spogliato
fusto di melo, tagliamoci le orecchie
al sacco, della politica comune
il vuoto.
L'eco del campo,chiedendo pietà
il sangue ci scorre addosso
la critica gridata, cavalcando scalzi
i santini nascosti sotto le pietre
faccia a terra
negli angoli, dentro i muri
colpa del ventre
non si ritorna indietro, chi è pesante affonda
niente si è mai mosso, nella merda comune.
Parliamoci
incontrandoci dopo anni
confrontando le scelte sbagliate
con il forse se, abbracciandoci con cautela
come tappi di sughero collezionati
scegliendo il colore a seconda dell'umore
e quindi verde e marrone
preferendo il dialogo nel momento del bisogno
e giallo intenso per concludere.
Tutti sono all'attacco nella difesa del nulla
aggrappandosi al ricordo di un'idea
o di un sogno.
Noi e gli altri vestiti di bianco
noi pieni di vermi
nascondendo il viso con la barba
meteore morte, stelle cadute per sempre
in attesa di mordere con forza
le radici amare che ci tengono stretti
stretti e legati
cercando di fuggire, alla fine.
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