La distanza c'è.
Il
primo giorno le rose affilarono le spine
e
prima di sbocciare si piegarono verso la terra
perché
non avevano molto da profumare attorno
senonché arrivò un cane e guardando tutti negli occhi impose pietà
.
Il
secondo giorno il cane fu ucciso in una spiaggia al tramonto da un
coltello poco affilato ma da intenzione vera.
Le
onde si spaccavano su scogli neri come le nuvole che d'inverno
maestose si ergono su quella calma apparente e su pensieri rigidi.
Intanto
tronchi di legna rotolavano giù lungo la collina e per passare i
crinali gli uomini spingevano il loro cuore verso i trattori.
-Il
romanticismo delle lune è finito- disse ridendo l'artista , ma
prima di lui noi avevamo inventato la parola.
Le
cose importanti vengono a galla prima o poi come legni e segni.
Appena
avremo tempo il tuo mondo si distruggerà da solo.
Il
terzo giorno le mani si aprirono
tagli
di filo spinato e sangue e arido dire
pancia
da ristorante palazzi al settimo piano
ma
siamo o non siamo amareggiati o allegri
divisi
invisi sempre gli stessi noiosi inclini a lati bui
oppure
siamo noi capaci di saltare
da
una cosa all'altra
guardare
negli occhi un angelo
nascondersi
nel bagno
per
raccogliere pere a fine estate
uno
svenarsi per dire tutto
adesso
parlare
di un'idea come se fosse un lutto
ma
il quarto giorno
è il racconto
la musica assoluta .
Credo
nelle presenze fisiche.