
giovedì 16 maggio 2013
E non si butta
via niente
buttato come forfora, via oltre gli ami cresciuti in mare
scendo le scale giusto per vederti, qualcuno che mi ama troverò
qualcuno non è d'accordo,qualcuno versa acqua
ed io pronto con la maschera che ho trovato
vorrei,vorrei, come una scorza, estremità
pelle che si perde, polline, zavorra sottile
ecco la casa che vorrei, come una vita passata
di legno e fughe e notti insonni
sempre acqua in gocce di ferro leggero
e magari mi piacerebbe ancora ballare, ballare con te
mischiando tutto
vorrei, vorrei, ma non posso essere come paglia che mi risponde
e chiaro di luna che mi risplende, non so
odio i meccanismi e odio me stesso, come battito
le notti che non finiscono sono la mia esistenza
vorrei, vorrei, uno scarto, zoccolo duro
un insetto che porta la vita
come polvere che arriva dalle stelle
essere sicuri di essere dei figli
figli di un mondo che gira
gira, gira e ritorna sempre a terra
e si, come accettare, il giorno schifoso che viene a prendere
l'anima gentile che mi aspetta non ne sarà orgogliosa
vedendo oltre il rosa del mio essere incantatore
facendo finta di essere morti
mentre ancora lo spirito vive
aspettando d'incontrarsi, chissà dove
per strada, per casa, magari per i tetti
o anche volando, tra un terrazzo e l'altro
così da essere più libero, forma o ragione
istinto o occasione
salgo le scale a forza, anche se non ne ho voglia
devo pur vivere, tutto ciò è triste
ma non importa, fa parte della vita misera che ho scelto
o no
da non perdere occasione, di avere più lapidi che finestre
dove poggiare finti idoli come fondi di boccale
vorrei, vorrei, come un osso vorrei
un seme, una pellicola che mi avvolge
vorrei ma non posso e si che non posso
come qualcosa da buttar via, nell'illusione
attrezzo la mia soffitta per fare in modo che tutto abbia un senso
e non si butta via niente
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