
venerdì 30 novembre 2012
il pensiero ufficiale
In un mondo di differenze
leghiamoci alla sedia
si vola
capperi ellenici.
Osservando dall'alto la frutta nel vassoio
dove le onde non ci raggiungono
lo scoglio ideale ancorato sulle nuvole.
La faccia
maschera del medio
l'intuizione del falegname.
Non più giovani
il passato rincorre
coperti con una tovaglia a quadretti.
Per primi, tutti contadini
fottuti dalla tecnica
quale rinascimento nell'innovazione
squadroni della morte.
Teorie e trattati per lanciarti in avanti
tutti insieme in un brodo autarchico
per liberare l'uomo dalla schiavitù
della fatica
è sorto il governo dei pochi.
Nel mare mosso
si salva chi può
aspettando volantini dal cielo.
giovedì 29 novembre 2012
La scelta audace
La pazienza in offerta nei supermarket
accanto allo strutto
e uno scandalo travolge l'altro
insieme alle mappe sulle traiettorie dei missili
e il loro raggio d'azione.
Le notizie escono improvvisamente dai cassetti di lievitazione
e un'alluvione travolge l'altra
insieme agli scioperi e le proteste
le barricate di cartapesta.
Nel tessuto culturale malato di rabbia
nelle strade non più percorribili
un deserto di mani che non si incontrano.
Nell'apatia quasi surreale
la volontà di essere propositivi
votare decisi il cambiamento
lanciandosi nel vuoto
dalla finestra.
In punto di principio.
venerdì 23 novembre 2012
Questo non è un circo
La famiglia degli animali, uomini maiali al potere e da sotto gridano
cialtroni, buffoni, invece di urlare
criminali all'ingrasso.
La votazione di controprova a porte chiuse e nel mentre sospendiamo tutto
per un piccolo buffet.
La famiglia degli animali, maiali al potere e da sotto gridano
profittatori, grassatori, invece di urlare
ladri bastardi.
Le iniziative non violente, gli scioperi della fame guarniti da cappuccini senza zucchero.
Gli esperti spiegano, tra grafici e numeri che questo non è un circo
usando anglofonie e citazioni, latinismi e giri di parole illustrando il nulla
in descrizione del nulla.
Degradare, nella sfasatura dello stato attuale e questo rilievo, di un sistema che estromette
senza nessuna logica che non sia il disprezzo...Apriamo uno spiraglio sui princìpi.
La fattoria del fiato corto nell'operazione cosmetica.
lunedì 19 novembre 2012
Radio darwīsh
Duro come un muro da attraversare
per esperienza diretta
nessuno può garantire per te
e tu non puoi garantire per nessuno
nel diritto di difesa
non esistono cuscini per proteggersi
dalle vessazioni non soffici
nelle umiliazioni quotidiane
quanto si è consapevoli
nelle tragedie
quelli che se ne vanno si assomigliano tutti
sono simili, tanto uguali
nel loro sguardo che si spegne.
Dove scuro, non è il mare
ma il sogno ucciso
Non c'è futuro dentro una scatola vuota
costretti nelle periferie mentali
residuati di un incubo altrui
una farsa tragica crudele idiozia
solo sudditi
figli sudditi di un dio che non esiste
figli del proprio tempo
solo figli
inutili a se stessi in quanto servi
servi sciocchi
solo servi
svegliamoci prima, prima che sia tardi
prima dell'alba, prima del giorno
scatole vuote che misurano il grado di infelicità
scatole vuote che ci accompagnano
oltre il muro del sonno
del sogno
dove nessuno vince
voci alla radio, non c'è futuro
quiete
voci pacate, non c'è futuro
e nulla cambia.
giovedì 15 novembre 2012
E non sei Tu
Barbaro è colui che non capisco
e purtroppo è ancora novembre
maggio è un lontano miraggio
affogando nella melma della recessione
nelle piazze in ritardo
ci vuole coraggio.
Chi sei Tu
Tante chiacchiere
tante chiacchiere che ci crescono in testa
come erba dei medi.
Nascosti
accovacciati dietro un dito a secco
tirando fuori la lingua
in segno di disprezzo
di sberleffo.
E un grido in mezzo al campo
ci riporta la lama nel cuore
la faccia magra del dolore.
Un'esplosione
e poi tutti soli.
Guardandosi allo specchio
non ci si riconosce.
Chi è quell'estraneo che ho davanti ?
Chi è quell'estraneo ?
Cosa ci fa dentro il mio specchio ?
Che non sei Tu.
mercoledì 7 novembre 2012
Ecco l'ego che è muro
una costruzione
raffazzonata
un gioco.
Non è te .
Quello che vivo
sono parole
l'ostile nel grano
e nessun testimone
breve amore
lunga musica
promesse infinite
e promontori bianchi
le danze necessarie
sono mani
senza nessun padrone
monaco di porto
o piccolo stronzo
che vuole fare
niente
ma abitabile.
Prima il sollievo
perché
avere solo il gusto
di un mondo
diverso
come è stato
correndo nei vicoli
o cara a mare
prima
ancora
il fallimento è iniziato
mai.
Siamo soli
assolutamente vivi
ma soli
la passione
i brividi del cielo
non sono cose scontate
la città muore
come madre
come il possibile .
Ho paura
appena scorgo lo scoglio mi raddrizzo
e non c'è nessuno che mi dice :
“ io sono con te “
Bene stronzo bene stronzo bene
l'assoluta giustificazione
usa la memoria
non credo di essere finito
ma è una possibilità
sicuramente sono stanco
delle pietre che mi circondano
ma neanche .
domenica 4 novembre 2012
Esiste,
sempre meglio ballare.
Fiamme, fiamme
urlò la pancia una volta ancora
più alte del muro, nel buco e nel coro
illuminando di vivo le stanze
crateri di espedienti.
Cosa resta,
bruciando la pelle del serpente
che porta le nuove pelli di buccia
e le nuove distanze per sentirsi foglie.
Attimi di questi giorni,
elastici per sempre
nel culo e nel cuore, finché dura.
Striscia, striscia
disse la voce grassa
nell'angolo più sicuro dove nascondere il naso
dischi rotti e materassi indenni
moderni, di gomma.
Anche se il caldo non ti da respiro
e le punte di lingue saltano e pizzicano
ancora ne ho voglia,
verso di te
sbucciate le ginocchia, nei rattoppi strappati.
La bocca asciutta sputa,
più lungo di un fiocco
e sputa contro il fuoco, fai schifo.
E non basta il sudore,
lacrime di un corpo
e non basta a bagnarti la pelle liscia
liscio è uno scivolo di lamiera che tocca a terra
.
Secca, secca
perle di saliva da roteare con la lingua
perla per le labbra.
Anche se l'aria non raccoglie il mio respiro
non importa,
oggi piove.
Anche quando piove merda è sempre meglio ballare.
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