venerdì 15 dicembre 2017




  YE's'MEN



anni di bombe, persi tra le macerie
al posto di

non ho scelto

sveglia, sveglia
i divani camminano con i nostri sogni

e ci sparano anche mentre facciamo colazione

siamo felici, qui, affianco
i muri traballano e noi mastichiamo qat

mentre ci strappano la vita

siamo felici

non importa, un massacro senza pubblicità

noi non cerchiamo i colpevoli

cerchiamo i pezzi dei nostri cari
per sepperlirli

nei crateri tra le case
cerchiamo da mangiare tra la polvere

tra i buchi dello stomaco e gli occhi scavati
dei nostri figli

cerchiamo di sopravvivere


e verranno poi tutti a chiedere del nostro dolore
fanfare televisive

con telecamere vive e  microfoni intelligenti


adesso, tuttavia,  tutti muti, morti
morti che non fanno notizia

e cosa dovremmo rispondere
tra lacrime amare di sangue

seppellendo nipoti

noi che portavamo orgogliosi
indosso, pugnali

siamo scheletri con pugni
di sabbia.









mercoledì 11 ottobre 2017





coda di gambero il futuro è l'acqua



cavoli di immondizia

cava la laringe che stringendo stride e
costringe la parola

ed invece di te
una idea

niente di meglio di un tetto rifatto


attraversando il cielo di un giorno

i cubi di campagna persi tra gli eroi in vacanza

parlare o non parlare, viaggio collettivo oltre confine
della nostra esistenza

isteria dell'estero della provincialità





fermi davanti all'indefinito e poi ripartire

(quale pausa più intensa
può colmare il vuoto della tristezza
la disillusione davanti alla stupore
della visione dall'alto di un orrido
parcheggiati davanti a una casa cantoniera)



il senso iniziatico nascosto dai lamenti

i fazzoletti  regalo degli amanti

come contorno per una natura più bella

e descrivere tutto  in telefonate internazionali



la piattaforma, punto fermo, ormai è nostra
o fatta nostra

bellissimo tutto

coda di gambero hai perso la testa








domenica 8 ottobre 2017






il silente



ho fame
il silenzio mi fa male alla pancia

la pancia è gonfia
il silenzio non mi aiuta

aiuto
il silenzio è dentro di me


dentro di me
non c'è niente

il silenzio è assordante


sono sordo e ho fame





sabato 2 settembre 2017

Leggenda


Vai.



Sei La pubblica voce.

Identità sana , marinaio.

Soldo e sorella vergini dalla politica.

L' Anarchia delle dita ,delle parole.

Una canzone libera.

La scimmia ,nello spazio.

L'etichetta di labbra contorte dal fumo.

Parole dette abbastanza e consumate.

Della fine della replica sei la sbronza.

Nelle parole ripetute dall'alcool , la sintesi.

Solo,identità .

Individualista , identico allo specchio.

Ambrata sabbia senza cuore
senza parole ,solo ombre di furberie complici.

Vai pure, dipingiamo poi

vai pure ,coloriamo dopo.




Panca di legno.



La pioggia negli occhi mai sulla terra
odissea di alberi che soffrono.

Come pietre che calcano la vita
come panche in legno vuote
sopra ciglia  nere ,un cucchiaio di miele sui corrimano.

Chiara è la
sul bordo della strada ,durante l'autostop
io non sono con lei;
con lei non sano stato mai.

Io  vuoto a mangiare una pizza
io pieno ad occuparmi del gin sulle bevande.
Prima del mare le birre ,dopo le insalate
cerco una polvere per le mie malattie
una luce per le strategie ,un ombrello mentre piove.

Il sole sulla schiena mai sulla mente
sudo come un cane San Bernardo ad Orosei.

Succhio il ghiacciolo ,una ferita sul dito
uno sputo come diceva mio padre ,una pisciata;
solo un graffio,un cucchiaio di merda sul corrimano.

Marta è la
all'ingresso del Bar ,piena di soldi
io non la riconosco ,l'ho sognata solo per un mese;
le sue labbra le ricordo, le sue parole no .

Io pieno ,senza pianificazioni
curvo , di plastica, una bottiglia di acqua gasata vuota.
Le insalate tradizionali nel vento vuoto del basso piemonte
nei peli della barba ,nella Barbagia e nelle sue tradizioni (a settembre)
alle parole dei vicinati che urlano vendette per uccidere il tempo.

Io so dove mi vogliono,
rimango seduto da solo in una panca di legno.





Tortoise





All in Speakers





La Ballata dell Esilio 2


All in HI-FI






All







Consiglio Musicale


giovedì 31 agosto 2017





                                         Bau Bau Stelle


                  Eliminano anima e digestivi
                  curano anime complici della  ingiustitia
                  Fantasmi vegliano sulle parole.

                   Cuori fragili e cervelli ubriachi commentano.

                   Sono io forse ,il suono
                   sono io la luce che opprime il sonno
                   vado via senza stelle ,uccidendo ogni parola.












             Prodd











domenica 13 agosto 2017





Marsiglia


il mio amico lavandaio
cerca il futuro nel sapone

ma il sapone non è di sua proprietà

non può decidere niente

ne sulle lavandaie
ne sulla lavanda per profumare


al mio amico piace il pulito
a chi gli compra il sapone no

dovrà farsene una ragione

o provare a fare la bouillabaisse....











                             Tensione














mercoledì 2 agosto 2017




       ZAMO



quanto è asciutto
l'occidente alla mia sinistra

chiudi bene le finestre che non entri nessuno

tira e respira un vento più caldo
sudata e raccolta in un abbraccio
ora e ancora

racconti tra le fave e mistiche coi piselli
in giorni di magra senza salame e carne
maiale

maiale chi non te lo ha detto


il coraggio venduto a chili nel mercato
forme, formaggio e stile
ignoranza d'autore

e sempre più coraggio nelle cosce

rincorrendo un pallone
inseguendo un abbraccio, coscia
coscienza, saliva sui capelli

quando il suo cuore è arso vivo
ed è sopravvissuta

tra le fiamme, pensava a voi
e si  pisciava addosso
cercando di spegnerle

quanto è veramente asciutto
l'occidente








martedì 27 giugno 2017





 Non ci credo


erano giorni di memoria da condividere,
chi ne è uscito meglio, chi ne è uscito peggio
chi per non "bontà" sua non ne è uscito
ancora si trova dentro.

Un gatto in lavatrice, un televisore che vola
anime perse che pensano
lame che si muovono, attimi.

Nessuno di noi, nessuno di noi
è mai andato a trovarlo
nessuno di noi.




domenica 4 giugno 2017




bucce, grucce di banana



si vende coraggio a buste,
pacchetto coraggio per la francia

scorie, ricordi, falde e frange di pantaloni troppo corti
magliette attillate con la colla

e di nuovo viva il rio e la pioggia

ancora profumo di riviera oltre confine che è
sempre più bello

scarpettine di plastica maleodoranti    ora che ce ne andiamo
e il ballerino senza gambe dov'è...

via, via da questo fiume

aggrappati ad una speranza, per resistere
ma talmente è forte la corrente che ti porta via

bucce di banana come concime
sogni da buttare nel cesso
futuro di rinascita per delle rose più belle

e uomini semplici con camice a quadri
nascosti a casa loro nelle montagne

semplici uomini tra capre e maiali
che aiutano gli altri



gocce, terra, a uno a  uno...







martedì 30 maggio 2017





dove eravamo rimasti



tu mi chiamavi,
mi avvertivi e io nascondevo tutto
ed  invece  cosa è successo....


non sapevo niente di quel sapone
e tanto meno del resto



le lucciole se ne sono andate da tanto tempo
non mi ricordo, forse era il 1982

le farfalle uguale, non le ho viste più



mi ricordo di quella antenna alta che si vedeva da casa
aveva quella roba tonda, grandissima

proprio davanti alla finestra
della stanza da letto dei miei genitori

mia madre e mio padre



in via fratelli Cervi, a lato della casa del maestro
dall'altra parte della strada
c'era un albero di farfalle

quando era il periodo
non so perché
diventava giallo e nero

si riempiva di farfalle

non so perché si concentrassero
tutte in quell'albero

in via fratelli Cervi


poi il vuoto

anni diversi a pensare ad altro
qualcuno si ammalò

qualcun altro inizio a giocare a tennis


le farfalle sparirono per sempre
l'albero si seccò

il maestro tutta la vita in affitto
comprò una casa

ma fu truffato e la banca se la portò via



dove eravamo rimasti

ah, mi ricordo

voi figli di nessuno....


















venerdì 28 aprile 2017

sabato 22 aprile 2017






Ballata che se ne va





Tutto quel che non è
tra le scarpe e lo zucchero

le nevrosi di un sedile anatomico 
nel desiderio umido
di affrontare insulti sotto la pioggia

Eppure mi sembri più giovane
occhiaie, racconti e discorsi
capelli bianchi coerenti con la barba
sembri un ragazzo

Un fiume, un rio, un rumore
che appena bagna le labbra
che ti fa cantare, occhi brillanti 
cuore di calce e rancore

Ragazzo tiepido non  è vero
che l'acqua sia amara
che il tuffo sia indolore 
non è vero 

Sciare nel cielo schivando le nuvole
grigie come gli scherzi
e le cime in lontananza
per non arrivarci mai
e non volerci mai arrivare

Tra le calze e il sale
sudore nel cammino
fiori sulla pelle
zavorra di piume di sofferenza 

Scegli anche tu
lo stormo dell'incoscienza
gli scogli su cui immolarsi
sono a numero chiuso
il mare è  gratis
e bacia ogni terra



martedì 14 marzo 2017





                            umtolo



                   siamo qui ad aspettarvi, siamo sempre stati qui raccolti
        a braccia aperte
                                           
                                       da soli, raccolti nella stanza
                             in un angolo, gridiamo

                ci sarà un gradino per la vendetta
                   è un istante

                              per morire lentamente in assoluta povertà


                 anche se il tempo non è dalla nostra parte
                            siamo sempre stati qui

          se qualcuno dice il contrario

                   e si gratta  e con le unghie cerca il sangue

                                   il senso estremo della pelle
                 mente nella mente



         mastico menta per avere la bocca profumata
                  ma ugualmente puzza
            puzza di merda

                                saranno i denti marci
                                           o le idee, sordide, sorde e silenziose
                      le spine, le pinne, i ricordi




                   pausa paraumtolo




      ho incontrato un'ombra per strada che aveva un sorriso
                            stretto

                 mi ha osservato infastidito


          era un cane, un cane timido
                       timoroso  e riservato mentre cagava
                               per strada, nella strada, sopra

     non aveva un due zampe a suo servizio
         per raccogliere la cacca dall'asfalto


                          si è guardato attorno schivo e modesto
                 e ha visto me


                          che masticavo e masticavo menta.






domenica 5 marzo 2017





                         Melograno



Cadono le mele selvatiche lasciate sole a soffrire sull'albero
la terra fredda e madre le accoglie senza chiedere un perché

Oggi, un domani, magari tra un anno sarà un giorno magro
agro

Un sole pallido ci passeggiò in testa e noi rotondi e barcollanti
abbandonati alla vita, alla voce rauca, danzavamo euforici


Spiga svegliati, adesso sono felice, è un attimo


Melograni rapiti, prigionieri tristi in cassette di legno
addolciti dal loro dolore con la paglia
trasportati a forza oltremare







sabato 4 marzo 2017





                 ESTRANEO                STRANIERO          FORESTIERO









                     IGNOTO                     ANONIMO               OSCURO





mercoledì 1 febbraio 2017




        Tu sarai


guarda
le mie unghie come sono sporche  
frutta e non frutti  
guarda le mie mani
guarda
le mie mani a seconda dell'umore  
guardami
e allora amiamoci profondamente
ora e un giorno  
scendo a terra per vederti  
una febbre a senso unico  
scendo a terra per te
mi ricordo di quel giorno  
ridiamo guardandoci in faccia  
mi ricordo  
mi ricordo ancora
non importa  
come piovessero pietre  
il tempo che passa  
non passerà mai
furono le case a confondere il cuore  
furono i giorni  a separarci  
e non chiedere perché
perché non ti ho mai risposto  
non sprechiamo  
frutta e non flutti  
un annegamento comune
corpi vestiti bagnati affondano  
non preparati per la vita  
gli occhi non sono specchi
occhi che non sono ricordi  
occhi che a volte non guardano  
gli occhi tuoi ciechi
eppure io ti amo ancora







domenica 29 gennaio 2017



           è pronta la finzione :
          poesia del sabato


il sabato del villaggio che non esiste più
distrutto dall'idiozia

chi fermerà il mare, il mare di gente

i gelati dell'estate, il filo spinato
coltivato sul confine come il mais

i fotografi delle lacrime


chi realmente fermerà il mare



gli scogli e la terra forse fermeranno il mare
mentre moriremo dentro le tende improvvisate
sopra gli alberi e le loro radici

e non siamo soli
a morire per cercare di fermare il mare



la ghiaia attaccata, appiccicata e lanciata come sfida
il vento che lentamente la erode
la stacca, a poco a poco
il vento che si stanca

immaginati solo

immaginati di essere lì



in mezzo al mare del niente
con i figli del mondo nelle tue mezze braccia
disperate e disperse

hai venduto tutto per niente
cerca di immaginare
cosa non faresti per salvarli e per salvarti


chi fermerà il mare

niente e nessuno fermerà il mare di gente




        è pronta la poesia: 
          un sabato finto


acqua, sapone e neve
come non credere che tu sia un figlio

e distruggerti

come non cadere, le noci e i nitriti estivi
paglia e amore

nei gradini bagnati dalla pioggia siamo stanchi
sono stanco

nel marmo e nelle nebbie di un ponte
di essere un uomo

un uomo qualunque



quando hanno rimesso in libertà la lingua
gli amanti e gli eroi dei salottini da passeggio

esponendosi sul serio, fuggendo da balconi
a legnaie sottostanti

mentre, il vetro bicchiere grida
quasi vendetta

dall'ombra talmente grande
che la carta accartocciata affianco
chiede e cerca aiuto


Voi che avete grazia e cantanti

dove

dove si è perso il tempo

e piacere e spiagge che hanno ombrelloni
come fossero alberi

dove si è perso l'attimo
voi che avete sciolto gli idiomi del passato

dove si è persa la ragione
voi che avete visto per cosa si vive

scivolando nel ghiaccio di amori mentali
ed eterni, e per comodità
esserne comparse

voi che vi siete risposti

liberi erranti liberi che fanno finta

consapevoli della propria
tristezza e solitudine

voi che avete

io vi chiedo

che senso ha


niente e nessuno fermerà il mare
il mare di gente








sabato 28 gennaio 2017





                           S N E M


                                 






giovedì 12 gennaio 2017

lunedì 2 gennaio 2017