martedì 16 giugno 2015

Felicità.

Tu mi parli ,
nel sonno del giorno
quando vivo come un ventenne
mentre mi agito sobrio
o mentre mi arrendo ubriaco .

L'idea del cambiamento
tra giorni statici , odori violenti
nelle notti incerte ,delle certezze impagabili.

Le mummie delle fabbriche
le anime disossate dalle cattive parole
hanno generato vomiti  e pianti.

Transatlantici e menzogne,
politici moderni in piazze barbaricine
donne che li acclamano ,nuovi rozzi poteri
esultano per un nuovo sultanato .

Siamo nati,
inconsapevoli giocatoli
siamo solo oggetti, in fondo
la crema e la ginnastica e gli specchi
ci han reso migliori ,
ma il profilo è basso
è la rabbia è tanta ,come la miseria.

Il dolore ,
come il sudore non si controlla.

Vedo la tua ombra in fondo al nulla ,
luce che attraversa il tuo sguardo
calce che si specchia tra i  battiti
tra le dita il silenzio e la polvere.

Riapri le finestre
la luce del giorno ingiallisce.
Ora tu mi ascolti.

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