lunedì 22 giugno 2015





Flebile è il respiro

come la tua immagine riflessa
nell'acqua stagnante

non è questo contorno magnifico
che ad occhi aperti descriviamo agli altri

un giorno non è un giorno
non è neanche un momento che passa

il tempo non esiste

esiste solo quello a cui noi diamo importanza

e tutto quello a cui noi diamo importanza
non ha tempo


e quindi il tempo non esiste.







Immerso


Con la mano tolgo la polvere
sono abbastanza stanco da non accorgermi
di una nuvola densa e magari profonda

è così il mio mondo
chiuso tra i libri accatastati nel bagno
ed il corridoio colmo di saggezze altrui

una vita, un sogno
un’altra vita, un altro sogno mi portò
dipendente
e son questi frammenti di marmo per terra
che danno luce e bellezza al mio camminare

e mentre son solo, avvolto nell'ombra
di viola scuro
tutte le mie paure prendono forma
paure amiche, paure per cui ridere
con cui convivere.

L’estetica e sentendomi infinitamente
e soggettivamente dotato di fascino
mi ha reso prigioniero
sovra-umano, sopra le mie capacità
ma la convinzione è forza
era forza, è luce
luce in penombra.

Le mani mozzate nei secchi del sale
quattro viti in un calibro di 25 ml.
raccolgo le foglie di menta, quelle più fresche
per ricoprirmi, cercare di camuffarmi
ma la polvere rimane
è tutta attorno.

Un piccolo portagioie finto etnico
non so da dove viene
è davanti a me

come saliva il sangue
quasi fino alle spalle
veniva dal petto
e rosa fino al collo

forse è anche vero
è ben lavorato.

L’animale si struscia sulle gambe
cerca cibo

L’animale è libero, non pensa
prigioniero in un piccolo mondo
nella sua inconsapevolezza

io non sono solo
sono anche io libero ?




martedì 16 giugno 2015

Normale

L' orecchio di Gigi
in fondo era normale
in fondo sentiva il suono del mare.

Il rumore dei sandali
il battito del cuore ,le parole.

Il cuore di Gigi in fondo
 non era speciale ,
normale ,una cialda.

Un cuore è un cuore
non un orecchio ,
si assomiglia un po' .

Forse ha un colore diverso il cuore ,
forse .
Mah,una cialda .
,


Felicità.

Tu mi parli ,
nel sonno del giorno
quando vivo come un ventenne
mentre mi agito sobrio
o mentre mi arrendo ubriaco .

L'idea del cambiamento
tra giorni statici , odori violenti
nelle notti incerte ,delle certezze impagabili.

Le mummie delle fabbriche
le anime disossate dalle cattive parole
hanno generato vomiti  e pianti.

Transatlantici e menzogne,
politici moderni in piazze barbaricine
donne che li acclamano ,nuovi rozzi poteri
esultano per un nuovo sultanato .

Siamo nati,
inconsapevoli giocatoli
siamo solo oggetti, in fondo
la crema e la ginnastica e gli specchi
ci han reso migliori ,
ma il profilo è basso
è la rabbia è tanta ,come la miseria.

Il dolore ,
come il sudore non si controlla.

Vedo la tua ombra in fondo al nulla ,
luce che attraversa il tuo sguardo
calce che si specchia tra i  battiti
tra le dita il silenzio e la polvere.

Riapri le finestre
la luce del giorno ingiallisce.
Ora tu mi ascolti.

giovedì 11 giugno 2015



                 ZEN-A


       
         centro





                                attraverso





                                   ragione



             

martedì 2 giugno 2015





                                                    No  Frills