
venerdì 27 giugno 2014
Alimento il regime
Giovane cuoco senza privilegi aleggia sopra parole amare.
Disciplina vuole considerarsi anima sotto divulgazioni cattoliche.
Amo la terra che mi fa sorridere e i suoi battiti che non riflettono.
Sei tu amico e unico nulla che trasporta il suo frigorifero
colmo di vini bianchi per le cattedrali di questa stupida isola.
Europa ,io attendo che le intenzioni divengano grano turco
sono io calice illibato dalla povertà
violaceo tutore dell'incantesimo, acido riverbero del rumore
incantato dall' incantatore delle banche
pronto ad assumere la propria ipocrisia come complice
pronto a mentire facile se posso sorridere privo di denti.
mercoledì 18 giugno 2014
venerdì 6 giugno 2014
“ E' solo un po' di nausea appena
un giramento di testa
un periodo che è così.”
Il barista Paolo si
china e tra sbuffi di vapore estrae l'ennesimo cestello dalla
lavastoviglie, senza dare retta a quelle parole.
“ E' giusto quello che fai.”
Dico convinto.
Un altro sbuffo di
vapore contorna per un attimo la testa di Paolo che fa capolino sopra
il banco di metallo e legno.
“E' giusto
trovarmi qui a settant'anni secondo te ad ascoltare le cazzate di un
ubriaco?”
Paolo appoggia
prima la mano destra sul piano del bancone , paletta callosa di zappa
o lenza, poi muove la sinistra con un gesto quasi rituale, ampio e
lento nello spazio , fino ad affiancarla all'altra.
Sono rapito dai
suoi occhi neri e severi.
“ Le vedi queste
non dita ?”
Dice alzando il
mento ed obbligandomi a seguire il suo sguardo fino ai cinque
moncherini lisci che sbucano dal palmo rugoso della sua mano.
“Anche questa è
assenza per un mancino
e adesso per favore
vai via”.
mercoledì 4 giugno 2014
Liberami
Cancelleremo i libri di storia
liberami
nasconderemo tutto
liberami da quello che non vedo
bruciando un po' di carta
liberami da quello che non c'è.
Senza distinzioni elimineremo tutti
cani e porci senza padrone
porci liberi e cani per scelta
faremo piazza pulita
una piazza pulita
con varechina profumata
e sapone di marsiglia.
Liberami dalla sofferenza
liberami e basta
non ce la faccio più
aiutami, allunga la tua mano
e stringi forte le vene del collo.
E' tutto mobile nella laguna del sistema
dentro le mappe delle caravelle
c'è chi decide cosa fare del mio corpo
dentro i regali avvolti con le foglie di palma
cosa fare della mia anima
la carta dei giornali avvolge le caramelle
e son sempre gli stessi a decidere
per un mondo di pasta di zucchero
un sistema adatto
per forza e per forza.
Libera, libra assente dal dolore
lasciami libera, lasciarmi solo
a soffrire del mio dolore accolto fra le mani
che mi prendono
le vedo, le sento.
Colgo il segno, mi attraversa
ma non ho coraggio
guardami e scrutami dentro
così come mi vedi
e tu mi vedi libera
come io sono
libero.
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