
giovedì 26 aprile 2012
Livore
é tempo di zoccoli e cani storpi
pelle con la febbre
camicie imbiancate dalla calce
giallo di zolfo a dare odore.
fumi di fango avvolgono case di fango
fino a quel giorno dell'addio
non gridavano bambini
palle di stracci.
fuggimmo tutti insieme
per carità della peste
la peste vestita borghese.
corre se niente sia uguale
il nastro che fa insegna
bicchieri in raccolta tra i cocci di vetro
tutti scalzi saltando
ridevamo sangue.
conati e trecce di criniere
peli sulla lingua fino in gola
lunghi come cime sul sentiero.
è il fondo che è grosso
troppo spesso per rompersi
e i cani lividi si attaccano
in morso chiuso alla coda dei cavalli.
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