mercoledì 25 maggio 2011

Storie inventate

Da sempre
vicina al mio sorriso
forse  sei tu
quell'anima che non mi ricordo
di aver  mai incontrato.

Ma oggi esisto nelle tue rughe .

Senza vomitare da  due carnevali
sarà il ritmo
forse il sole
mentre le finestre
abbattute dal rumore cederanno
ti vedrò riflessa negli attimi .

Gli argini cederanno
ho ceduto anche io stringendo la mano
a chi avrei voluto in cenere .

Grigio nel cielo delle memorie
ho violentato i miei orizzonti
parlando come un ciarlatano
delle mie conquiste .

Ho frequentato intellettuali liberi
che studiavano la divina commedia
per esserie luce o per pagare
la luce elettrica .

E se un amare presunto
fosse minacciato dalla violenza
mascherata dalla follia
del non essere più vergini .

Se un coltello nascosto in soffitta
venisse affilato
solo per dare colore alla notte
per dare anima al dolore ,
come potrei  difenderti
se non portandoti via.

Sapevi che c'era  un uragano.

Odio le ferite degli altri
mi ricordano le mie
odio le cornici bianche
 il colore che domina
il dolore che si perde nei fiumi
nell'idefferenza
 nel sorriso di linee
sottili , così sottili
che solo gli animali vedono .

Un battito del cuore che manca
la china che ha reso libero
il mio foglio.

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