Serve qualcosa per raccogliere
Chiudi le labbra
ora se ne hai coraggio
non desiderando una vita di sfumature
e per amarezza
rifiutarne le parti più belle
butta l’amo, il braccio
e anche la testa libera
pesante
dei tuoi capelli sui frangenti
un attimo di onde e sale
ed il tuo cervello in pasta
cibo per patelle.
Si è spenta la spremuta
d’orgoglio
la ragione d’essere
un attimo
patema d’animo e risveglio
miele che appiccica le labbra
affogando nello yogurt la ragione
d’esistere
acqua fresca dell’ultimo senso
paté per truppe con rancore
nel sogno di vino lo zucchero
mentre osservo i fori
di chi gratta la vita
e tutto diventa secco.
Un mestolo per la schiuma
e siamo tutti più contenti.