lunedì 30 marzo 2015

giovedì 12 marzo 2015

La polvere




Dobbiamo mandare via quattro anime :
una vestita da volpe
una con un anima da lupo
una col  pisciare sangue
e una metalmeccanica .


Dobbiamo amare la patria
lucidare le medaglie
rivestire di orgoglio i marmi
sputare sugli usci delle case abbandonate
pensare al domani dei figli italiani
nella polvere,tra la polvere .  










 Eccomi, nel bel mezzo


Una idea bella e appassionante
il mattone, quello alla mano pesante
ad ognuno il suo, parentesi cretina.

Era forse l'inizio, un seme di mela ciascuno
cianuro per tutti
anche io ne ho diritto
e voi subito contro.

Linee di tela contro il destino
e non riuscivo a capirlo
e neanche a renderlo piacevole.

Ma vivevamo di immagini e pozzi
foto di pazzi che si rendevano eroi
eroi che si presentavano come quasi umani
il resto del giorno emozioni e sale
insalata di contorno.

Tu hai vinto e adesso non ti ascolto più

quel giorno sono andato a cagare
e ho portato me stesso
ma questo non vuol dire che ero uno stronzo
e non vuol dire che non avessi ragione

se una ragione esiste adesso.


Scegli il mattone quello più grosso
quello più rosso con meno sabbia
sceglilo bene, guardalo
e fallo roteare nella mano.






giovedì 5 marzo 2015





ETA' DI MEZZO



I guardiani non poterono fare niente per contenere quella fiumana
gli spiriti si erano staccati dai corpi e i muscoli fusi con le ossa
spingevano sulle porte e sulle mura della fortezza riempiendo l'aria
con suono di catene e grida di macello e l'odore di massacro si diffuse ovunque
potesse arrivare parola a descrivere ciò che accadeva e il vento
mischiò il fango al cielo diventato bruno di sangue

nelle foreste circostanti si unirono gli smarriti in carovane
e guidati da guaritori vestiti di bianco e da maghi cannibali
alla luce della prima luna bruciarono un fantoccio di paglia e capelli
e agli imbonitori delle folle pagati con tre vergini al giorno
venne attaccata una testa di porco come maschera
e i mercanti dovettero mangiare le pietre più preziose
e gli venne anche cucito l'ano

ma tutto ciò non bastò a placare il terrore e la rabbia

le matriarche inventarono parole nuove e dalle solitudini
delle loro cosce e dalle labbra sottili della loro memoria
fuoriuscì un grido di vendetta che uccise le altre donne
una per una

mentre il ventre dei vincitori s'ingrossava al sole sugli sdrai
le pesche ebbero una loro anima
i piedi i loro organi
i cani un osso.

I bambini si arrampicarono sugli alberi e attesero per due giorni
l'ultimo seme.

martedì 3 marzo 2015




               Ajde


Vittima o carnefice libero arbitrio
uomo di merda andiamo avanti andiamo oltre

il coglione del mondo non aveva casa e da povero
cercava di navigare su tutti

lo strutto mescolato tra un cassonetto e l'altro
a seconda dell'ora viva il futuro.


L'olio nasce per avere ragione di crescere
e subirne l'affetto ma io non posso
non posso stare zitto e nessuno mi ascolta

era un chiodo fisso fissato nel legno
quel legno ha avuto ragione la porta era chiusa
era chiusa per sempre la catena.


Si viveva tra gli argini e le piume
di un cuscino una volta morbido
di un parente partito per la rivoluzione
e nessuno ci crede a mura basse e grasse.


Fori fuori dal cuore i nei
i crudi
gli ultimi che amavano la carne

ossa grosse negando apparenze rustico nel verde
eppure temo ancora il colera
mestolo di rivista.