mercoledì 14 maggio 2014

sabato 10 maggio 2014




 in bagno  a  leggere :

     La Scuola dei Dittatori


Come fine l'orizzonte quando si avvicina
le scale,  un uomo sulle scale
inesorabile mancanza
ma non sei deciso, ti manca un po' di riposo
il tempo passa attraverso la carne
nelle ragioni mi muovo, come che ballassi
rendendola molle, nelle fibre, negli intenti
che difficoltà nelle salive e nel scendere
che bella vita
con la tua bocca spalancata, un uomo sulle scale
merda, un universo di merda
chi cade e quello che si incontra
mi avvolge nel'accondiscendenza
magari dovrei tentare con un gesto
mi piace tanto vivere nella merda
e comunque in comunione cadiamo
sempre nel ridicolo
non un mostro non un obbligo
merda al mattino, merda durante il giorno
mordersi la lingua per tutta la vita
e merda nella sera
con una nuova mossa personale
del tutto esordiente
la notte spero di non sognare merda
quello che attraverso senza bruciarmi
per fortuna
una esperienza forte da tirar via
i sogni non sono parte della memoria
con forza, non è un vetro infranto
come fine l'inizio dell'interminabile
ma neanche tagliarsi una mano
decadenza
non è una uscita
tempo addietro, un occhio vivo dentro al mare
eppure avevo provato come  pelle
la solitudine, il sudicio e  il suicidio
come ammazzare i porci che vedevano lontano
prima ancora che tutto accadesse
e vedevano me
se amassi, amassi me stesso
che bella vita
ne dolce, ne salata
la merda sorride
un corpo, una corda che cade
la merda sorride
non è amore, non è colore.